Politica21 Aprile 2023 11:20

Industria, risoluzione Foti (FDI Camera): su restrizioni Ue a uso gas fluorurati

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00090

presentato da

FOTI Tommaso

testo di

Mercoledì 19 aprile 2023, seduta n. 90

Le Commissioni VIII e X,

premesso che:

nelle competenti istituzioni Ue è in fase di redazione il nuovo Regolamento F-Gas che revisiona il Regolamento 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 sui gas fluorurati a effetto serra e che abroga il regolamento (CE) n. 842/2006. Il nuovo Regolamento intende disciplinare la sostituzione dei gas fluorurati, impiegati in numerose attività produttive nazionali, tra le quali spicca il loro uso all'interno di vari dispositivi e impianti tra i più comuni e conosciuti, come quelli di refrigerazione, di condizionamento e nelle pompe di calore;

il nuovo Regolamento, è ora nella fase procedimentale di Trilogo, tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo. Il nuovo Regolamento, pur contenendo obiettivi ambientali pienamente condivisibili, produrrà effetti dannosi, quantunque non intenzionali, poiché finita per danneggiare la filiera produttiva nazionale della refrigerazione e del condizionamento, ambito nel quale l'Italia è nazione guida in Europa e nel mondo. Inoltre, il testo approvato dal Parlamento europeo, se non modificato, causerà l'uscita dal mercato della maggior parte degli impianti e dei gas attualmente in commercio, rendendo se non proprio impossibili, certamente molto complicate anche le riparazioni delle macchine esistenti e utilizzate sia per attività produttive che per un uso domestico;

se realizzata in tali forme, la transizione ecologica produrrà alcune importanti distorsioni ed esternalità negative, tra le quali le principali, per il numero dei soggetti coinvolti e la portata degli effetti, sono:

l'obbligo de facto, dal 1° gennaio 2024, di sostituire gli impianti di refrigerazione stazionari (quelli utilizzati da supermercati, negozi di alimentari, industria alimentare, ospedali, ed innumerevoli ulteriori casi) in luogo della loro manutenzione, poiché gli unici gas ammessi dal nuovo Regolamento per le manutenzioni risultano incompatibili con la grande maggioranza degli impianti installati;

sempre dal 1° gennaio 2024 potranno essere acquistati unicamente impianti di refrigerazione stazionari che utilizzino un ristretto novero di gas. Questa decisione non tiene conto della transizione virtuosa già effettuata dal settore e avrà un impatto molto negativo, con rischio concreto di chiusure, sulle imprese che producono impianti con altri gas esclusi dal nuovo Regolamento e operano da decenni in Italia con successo;

dal 1° gennaio 2027 il bando dei refrigeranti fluorurati nei nuovi impianti di condizionamento d'aria (aria condizionata e pompe di calore) con sistemi split di potenza inferiore a 12 chilowatt comporterà gli stessi effetti descritti per gli impianti di refrigerazione stazionari ma su una platea di destinatari molto più ampia poiché riguarderà tutti gli impianti di condizionamento domestico e gran parte dei condizionatori per uso commerciale (negozi, bar, ristoranti, alberghi, e altro);

le misure considerate nel loro complesso comporteranno, a causa di materie prime alternative insufficienti – poiché gli unici gas ammessi dal nuovo Regolamento per le manutenzioni non sono compatibili con la grande maggioranza degli impianti installati – l'indisponibilità di nuovi prodotti sul mercato. Non saremo in grado di produrre, in numero congruo e necessario, i prodotti indispensabili alla transizione ecologica in atto. Si pensi alla necessità di utilizzare le pompe di calore, quindi non potremo soddisfare la domanda, con conseguente rischio di speculazione sui prezzi e approvvigionamento dall'estero di gas refrigeranti importati illegalmente;

a causa di ciò, presumibilmente si creeranno le condizioni che determineranno la violazione degli standard previsti nell'attuale Regolamento F-gas producendo un risultato paradossale. Infatti, la filiera non ha avuto tempi di preparazione sufficienti, poiché il testo è stato presentato dalla Commissione europea nel 2022 e alcuni limiti previsti nel testo originario sono stati ulteriormente inaspriti con le modifiche apportate al provvedimento dalla Commissione ENVI. Da ultimo, il divieto è stato esteso al condizionamento degli autobus e ai trasporti refrigerati;

Il Governo italiano, in particolare il Ministero dell'ambiente che segue direttamente il dossier, ha una posizione equilibrata e realistica mentre quella che emana dal Parlamento UE appare motivata – come in numerosi, ulteriori, analoghi casi – da convinzioni di natura prettamente ideologica. L'Italia è solo una delle 27 Nazioni che potranno determinare i contenuti dell'eventuale compromesso finale, ma si ritiene che il tema meriti di essere affrontato adottando una visione realistica e scientifica, in grado di tutelare al meglio il nostro ambiente, e contemporaneamente, consentendo la prosecuzione delle attività produttive del tessuto industriale a salvaguardia dell'economia nazionale;

alla luce di quanto esposto e con il fine di adeguare la nuova regolamentazione per superare le criticità sopra rilevate,

impegnano il Governo:

ad avviare specifici e maggiori approfondimenti sul tema, in particolare promuovendo uno studio di fattibilità per consentire a tutti gli interlocutori interessati – istituzioni, cittadini, produttori e consumatori – la conoscenza diffusa delle conseguenze derivanti dalla normativa in oggetto, quindi la consapevolezza effettiva degli esiti della attuazione della nuova normativa poiché, essendo estremamente tecnica, non consente un'agevole comprensione degli effetti che determinerà nella quotidianità dei cittadini e delle attività commerciali e industriali;

ad attivarsi ulteriormente in sede di Trilogo poi, considerando la posizione sino ad ora espressa come quella più utile ed efficace perché più equilibrata e realistica rispetto a quella espressa dal Parlamento UE, al fine di modificare l'impianto del provvedimento, per giungere almeno al risultato minimo consistente nella revisione della portata dei divieti e dei tempi di sostituzione degli F-gas;

ad attivarsi perché le istituzioni europee competenti valutino la fattibilità tecnica e gli effetti indesiderati della riduzione dei gas inclusa nella proposta europea, anche alla luce della attuale crisi energetica e del potenziale aumento della domanda di F-gas, poiché il testo eccessivamente ambizioso votato dal Parlamento UE danneggerebbe la filiera produttiva nazionale della refrigerazione e del condizionamento, ambito nel quale l'Italia è un'eccellenza nel panorama mondiale, oltre che europeo;

ad attivarsi affinché le istituzioni europee competenti valutino le conseguenze della drastica riduzione delle quantità di gas fluorurati consentite sul mercato, a partire dalla possibilità che si origini un fiorente mercato del commercio illegale di F-gas o possibili effetti speculativi;

ad attivarsi affinché le istituzioni europee competenti valutino il rischio di compromissione della transizione energetica degli Stati membri dell'Unione europea, in particolare a causa della riduzione della disponibilità di apparecchiature di refrigerazione e condizionamento dell'aria, nonché per l'uso di alcuni materiali isolanti ad alta efficienza, essenziali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione degli edifici in tutta la Unione europea, con la possibilità di compromettere altresì la diffusione su larga scala delle pompe di calore e, di conseguenza, minacciare la effettiva realizzazione del programma REPowerEU.
(7-00090) «Foti, Zucconi, Mattia, Antoniozzi, Caramanna, Benvenuti Gostoli, Lampis, Milani, Fabrizio Rossi, Rachele Silvestri, Iaia».