Politica28 Giugno 2022 15:34

Il price cap del gas sempre più vicino: Macron e Scholz aprono a Draghi

Il livello delle scorte di gas è buono, le rinnovabili sono triplicate nel giro di sei mesi e il tetto ai prezzi del combustibile blu potrebbe presto essere presto realtà in Europa. Il presidente del Consiglio Mario Draghi può dirsi soddisfatto al termine del G7 di Elmau in Germania. L’appoggio del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron che si è detto “molto favorevole” a un tetto al prezzo del gas e del petrolio e quello del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, hanno di fatto sbloccato la situazione di stallo dei giorni scorsi. Un punto chiarito anche nel documento finale del G7 dove si afferma a chiare note che verranno prese in considerazioni varie opzioni “comprese le opzioni per un possibile divieto completo di tutti i servizi che consentano il trasporto marittimo russo di petrolio greggio e altri prodotti petroliferi a livello globale, a meno che il petrolio non venga acquistato a un prezzo pari o inferiore da concordare in consultazione con i partner internazionali”.

Anche Draghi in conferenza stampa ha spiegato che è stato dato mandato ai ministri di applicare “con urgenza un tetto al prezzo del gas e del petrolio”. La Commissione Ue ha detto che accelererà il lavoro sullo studio al price cap, ha affermato il premier che auspica di veder applicato il tetto anche prima di ottobre. Intanto, però, dalla Russia arrivano le prime precisazioni alla decisione europea. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha infatti precisato che qualsiasi soluzione di questo tipo andrà negoziata con Gazprom e che probabilmente andranno rivisti anche in contratti in essere.

Riconfermati, in ogni caso, gli obiettivi climatici. Nel documento finale del G7 viene ancora una volta ribadito il ruolo ponte del gas e la decarbonizzazione completa della generazione di energia entro il 2035 con lo stop al carbone. Riaffermato anche l’impegno a rispettare gli Accordi di Parigi su cui c’è preoccupazione per gli sforzi non sufficienti a raggiungere gli obiettivi climatici: i leader hanno comunque confermato il target di riduzione delle emissioni globali del 43% entro il 2030 per mantenere il limite dell'aumento della temperatura a 1,5 gradi e un maggiore utilizzo di rinnovabili, idrogeno e anche nucleare compresi i piccoli reattori modulari entro il prossimo decennio”.

IL COMUNICATO FINALE DEL G7