Politica27 Novembre 2023 15:21

Il nucleare? Fondamentale per lo sviluppo futuro del paese. A Idn il focus sulla fonte. Oggi in Cdm Dl Energia

Il nucleare come strumento di indipendenza energetica ma anche di sviluppo economico. Questo il tema al centro del dibattito Indipendenza energetica, il ruolo del nucleare, inserito all'interno della XXI edizione di Italia Direzione Nord, intitolata “Riflessioni sulla Leadership” in corso al Palazzo delle Stelline a Milano dove sono stati presentati i dati di Analisi di impatto economico sul nucleare a cura di OpenEconomics alla presenza di Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Stefano Monti, Presidente Associazione Italiana Nucleare; Luca Squeri, Segretario della X Commissione presso la Camera dei Deputati; Riccardo Casale, Amministratore Delegato Ansaldo Nucleare; Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel; Nicola Monti, Amministratore Delegato Edison; Elisabeth Rizzotti, COO newcleo. Durante il panel,

Il primo a introdurre il tema dal palco è il vicepremier Matteo Salvini: “Non mi spaventa la polemica quando in ballo c'è il futuro del Paese. Conto di fare il ministro sulla base dei numeri, non dell'ideologia. La Commissione Europea ha riconosciuto il nucleare come fonte energetica virtuosa, tanto da inserirla tra le fonti finanziabili nella tassonomia. Non si capisce perché per l'Italia Bruxelles abbia ragione sulle auto elettriche, che ribadisco essere una fesseria, e non sul nucleare". Sullo sciopero dei trasporti ha poi precisato: “Lungi da me mettere in discussione il diritto allo sciopero, però come deve essere costituzionalmente garantito il diritto allo sciopero per una minoranza, deve essere ugualmente garantito il diritto alla mobilità, al lavoro, allo studio e alla salute" e aggiunge: “Farò anche per venerdì 15 dicembre quello che la legge e la mia coscienza mi impongono di fare, garantire il diritto di sciopero per chiunque ritenga di farlo, ma anche garantire il diritto alla mobilità per decine di milioni di italiani”.

Nicola Monti, Amministratore Delegato Edison parla di una percezione differente del tema nucleare nelle nuove generazioni: “Abbiamo fatto dei sondaggi per capire l'atteggiamento degli italiani nei confronti del nucleare e abbiamo visto che progressivamente negli ultimi 12 mesi l'opinione pubblica ha cominciato a spostarsi su maggioranza relativa a favore, soprattutto i giovani dai 18 ai 35 anni”. Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel precisa: “Il nucleare sarà indispensabile, anche perché è in completa evoluzione e vogliamo che la tecnologia vada avanti su questo binario”. Elisabeth Rizzotti, COO newcleo parla di alcune delle specificità dei reattori di quarta generazione: “Hanno delle caratteristiche fisiche compatte e una sicurezza intrinseca: anche in caso di perdita di controllo il reattore si ferma. Sono anche veloci e produrranno scorie in quantità minore”. Riccardo Casale, Amministratore Delegato Ansaldo Nucleare non usa mezzi termini: “Bisogna pensare a quello che serve per poter realizzare questi impianti nei nostri Paesi, gli altri si sono già mossi. L’Italia o rientra nel futuro oppure l'industria manifatturiera e le famiglie pagheranno un prezzo che sarà difficile da valutare nella sua gravità”. Stefano Monti, Presidente Associazione Italiana Nucleare
sottolinea come non esista all'estero programma nucleare senza supporto governativo e noi dobbiamo fare ugualmente: "In Italia esiste già una filiera nucleare con realizzazioni all’estero e questa supply chain è pronta e può essere al pari del livello europeo più avanzato”.

Luca Squeri, Segretario della X Commissione presso la Camera dei Deputati aggiunge: “In Italia se si vuole fare un percorso di decarbonizzazione il nucleare è indispensabile, mi stupisco che gli ambientalisti siano contrari, evidentemente per infantilismo. Serve un'implementazione a tutto tondo di tutte le fonti rinnovabili, pensiamo anche alle bioenergie, che sono una fonte presente in Europa e in Italia anche questo sarà da tenere in considerazione”.

A Idn è intervenuto in collegamento anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin: “La bozza del decreto era circolata e riguarda una soluzione sulla questione del gas, sul fatto di trovare una soluzione che ci permette di utilizzare i grandi giacimenti e nel contempo andare a beneficio delle grandi imprese energivore”.

“Certamente- ha proseguito il ministro- uno dei grandi problemi nazionali è che le nostre imprese energivore sono svantaggiate rispetto a quelle di Paesi come la Francia o la Germania, l'una per una serie di ragioni di ordine nucleare, l'altra per una condizione di bilancio molto robusta. Altrettanto per quanto riguarda il meccanismo di cessione di energia da parte del Gse, con competenze anche di lungo periodo innovative. Si cede energia, ma deve esserci da parte della controparte l'impegno a produrre in vent'anni un quantitativo rilevante di energia pulita”.

Sul nucleare: “Dopo avere sdoganato il tema del nucleare adesso se ne parla in maniera più diffusa- ha proseguito il ministro-, aumenta la consapevolezza di ciò che è il nucleare per il futuro, il nucleare di quarta generazione, cioè non più grandi centrali ma piccoli reattori realizzati non dallo Stato ma dalle imprese a seguito di concessione. E sarà così anche per fotovoltaico ed eolico. È un concetto diverso rispetto a quello del passato, e i giovani ne hanno maggiore consapevolezza Infine, sui prossimi impegni: “Sto per firmare anche le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili, ndr), l’agrivoltaico e le aree idonee, sono tanti piccoli passi verso gli obiettivi 2030”.

ACQUA ED ENERGIA. L’ECONOMIA SOSTENIBILE È CIRCOLARE

Nel 2022 in Italia la siccità ha ridotto la disponibilità della risorsa idrica naturale di 36 miliardi di m3, (-31% rispetto al 2021, un volume comparabile a 4 volte il Lago di Bolsena) e di 7,1 miliardi di m3 di acqua consumabile (-34% rispetto al 2021 quanto l’acqua consumata da 14 milioni di cittadini). La produzione da idroelettrico è scesa al 28%. L’acqua rappresenta la prima fonte di energia elettrica rinnovabile del Paese. Da queste premesse ha preso avvio il dibattito Acqua ed energia. L’economia sostenibile è circolare in occasione della XXI edizione di Italia Direzione Nord, spin off della rassegna DN, in corso presso la Fondazione Stelline di Corso Magenta, 61 a Milano, al quale è intervenuto in collegamento il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che ha parlato del Decreto Energia.

IL MINISTRO FRATIN : “OGGI IN CDM DECRETO ENERGIA”

“La bozza del decreto era circolata e riguarda una soluzione sulla questione del gas, sul fatto di trovare una soluzione che ci permette di utilizzare i grandi giacimenti e nel contempo andare a beneficio delle grandi imprese energivore. Certamente- ha proseguito il ministro- uno dei grandi problemi nazionali è che le nostre imprese energivore sono svantaggiate rispetto a quelle di Paesi come la Francia o la Germania, l'una per una serie di ragioni di ordine nucleare, l'altra per una condizione di bilancio molto robusta. Altrettanto per quanto riguarda il meccanismo di cessione di energia da parte del Gse, con competenze anche di lungo periodo innovative. Si cede energia, ma deve esserci da parte della controparte l'impegno a produrre in vent'anni un quantitativo rilevante di energia pulita”.

“Siamo figli di una generazione che l’acqua l’ha sempre avuta- ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale Acea -, questo ha prodotto grandi investimenti. Da allora però si è investito molto poco anche di fronte a un cambiamento climatico molto significativo. In secondo luogo il tema degli investimenti che non sono stimolati in modo diffuso sul territorio. Per cui questi due aspetti, se combinati, ci portano alla situazione attuale di strutturale investimento e pertanto di problema crescente sulla gestione delle risorse idriche”.

Del punto di vista del regolatore sulle ultime novità in materia di energia e di reti idriche ha parlato Gianni Castelli, Componente Collegio ARERA. “Siamo un gruppo con profonde competenze tecnologiche, risorse finanziarie e capacità di investimenti – ha spiegato Emanuela Trentin, Amministratore Delegato Siram Veolia- che assicura ai suoi partner l’ottimizzazione delle risorse dal punto di vista ambientale, economico e sociale, con l’obiettivo di ridurre al minimo sprechi e inefficienze, garantendo servizi eccellenti.  Operiamo in Italia da oltre 100 anni con un team di 3.290 professionisti che garantiscono soluzioni efficienti e sostenibili. Attraverso un impegno costante in tale direzione, Siram Veolia intende confermare e sviluppare il suo ruolo di risorsa per il Paese, rispettando e valorizzando le risorse del territorio in cui opera”.

“Il tema normativo è fondamentale – ha spiegato Francesco Buresti, Direttore Business Unit Smart Infrastructures A2A- In Italia per il ciclo idrico si investono 56 euro pro capite, contro una media Ue di 78 euro, con la conseguenza che il 60% delle infrastrutture della rete idrica italiana ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni. Per questo motivo nel nostro Paese le perdite idriche sono tra le più alte d'Europa, pari al 41%. A2A è l’unico player in Italia ad operare in tutte le filiere legate all’acqua, dalla generazione alla gestione del ciclo idrico. E il secondo produttore idroelettrico e gestisce 5 nuclei dislocati tra la Lombardia (Alta Valtellina, Valchiavenna, Valle Camonica), il Friuli e la Calabria per oltre 2.000 MWe di potenza complessiva installata”.

“Il tema della transizione energetica è parte integrante della nostra attività – ha concluso Monica Iacono, CEO Engie Italia-. Engie è un punto di riferimento mondiale nell’energia a basse emissioni di carbonio. Grazie a soluzioni energetiche efficienti e rispettose dell’ambiente, lavora ogni giorno per accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality nel 2045. La strategia è focalizzata sullo sviluppo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture a loro collegate. Attraverso sistemi energetici che rendono possibile la decarbonizzazione di aziende, città e case, l’azienda concilia performance economica e impatto positivo sulle persone e il pianeta offrendo soluzioni competitive ai clienti.  In tutto il mondo ENGIE può contare su 96mila collaboratori in 31 Paesi”.