Energia24 Febbraio 2024 13:47

Il MASE approva le regole operative delle Comunità Energetiche Rinnovabili, restano difficoltà su quattro specifici punti. IL DECRETO E ALLEGATI

Il MASE approva le regole operative delle Comunità Energetiche Rinnovabili, permangono tuttavia delle difficoltà in merito a quattro specifici punti

Sono state approvate le regole attuative,a poche settimane dall’apertura del portale Gestore dei Servizi Energetici GSE, prevista l’8 aprile, grazie alla quale si potranno presentare le richieste per i tanto attesi contributi a fondo perduto PNRR e gli incentivi per la condivisione tra soci delle comunità energetiche rinnovabili (C.E.R.), devono ancora essere limati quattro aspetti dirimenti che, come rete che opera sul territorio con Comuni e cittadini, abbiamo rilevato.

Il soggetto giuridico 

Si evidenzia un potenziale contrasto tra norme di pari dignità gerarchica, perché possono presentare domanda solo soggetti in cui vige il principio “una testa, un voto”, visto che, al momento,non è prevista l’adesione di soggetti aggregati nella C.E.R. Per spiegarci meglio: per la norma istitutiva delle comunità energetiche deve essere scelta una forma giuridica che permetta con facilità di poter uscire dalla C.E.R. senza limitare i diritti del cittadino-consumatore; per la norma che disciplina la partecipazione di enti pubblici a società partecipate, invece, è fondamentale che l’ente pubblico entri in una società regolata da prestabilite norme di governance e di riconoscimento di ruoli guida da parte dei soggetti istituzionali, anche quando l’ente pubblico è in minoranza

La soluzione potrebbe essere quella di consentire l’adesione alla C.E.R. di soggetti giuridici che al loro interno contengano singoli soci aggregati titolari di differenti contatori di energia. Facciamo un esempio: un’associazione non riconosciuta di soci consumer all’interno di una fondazione di partecipazione o di una consortilesenza scopo di lucro potrebbero aderire anche per quote e non solo per teste, evitando in tal modo che il voto del Sindaco di un Comune eletto da migliaia di cittadini, del presidente di un’associazione rappresentativa di centinaia di soci, valga quanto il voto di un singolo cittadino.

 

Il bando PNRR

Il bando che eroga il contributo a fondo perduto del PNRR non prevede forme di accesso al credito per i Comuni per il restante60%. Il M.A.S.E. ha espressamente escluso il leasing. Ne consegue che l’ente pubblico o religioso entro il 30 giugno 2026 deve aver collaudato gli impianti oggetto del contributo e, soprattutto, deve aver pagato a saldo il fornitore con bonifico “parlante” per il 100% dell’appalto. Dove trova in così poco tempo il 60%?

La soluzione potrebbe essere la contestuale concessione della garanzia SACE GREEN o del Medio Credito Centrale per accedere rapidamente e senza ostacoli ai finanziamenti bancari.

Le aree idonee non incentivate

Un’altra questione aperta è quella delle aree idonee non incentivate.

La norma istitutiva delle C.E.R. e i decreti successivi indicano espressamente tra le aree idonee dove realizzare gli impianti in comunità energetica anche i terreni agricoli confinanti con aree industriali. Ma poiché per accedere all’incentivo si richiama espressamente il decreto FER 1 che non le comprendeva, i terreni agricoli di proprietà dell’ente pubblico o religioso non possono accedere agli incentivi per la condivisione dell’energia. Il paradosso è che mentre un impianto agrivoltaico innovativo da 20 Megawatt posto in terreno agricolo può beneficiare di contributi, un terreno di proprietà del comune posto in aree idonee al momento non è incentivabile. La soluzione potrebbe essere trovata concedendo da subito gli incentivi anche a quelle aree in cui il comune ha approvato la variazione alla destinazione d’uso del terreno da agricolo a industriale/servizi benché in attesa di ratifica da parte dell’assessorato regionale all’urbanistica della propria Regione di competenza; e, a seguire, includere espressamente le aree agricole confinanti con le aree industriali tra quelle incentivabili nel decreto FER X di prossima promulgazione. Sullo stesso argomento è necessario sapere se un impianto agrivoltaico innovativo non incentivato in quanto tale,possa essere detenuto da un socio prosumer di una comunità energetica e se possa ottenere incentivi per l’energia condivisa con i soci consumer della stessa.

La rete elettrica nazionale

Infine, alcune aree del Paese, forse intere Regioni, resteranno fuori dai contributi PNRR al 40% per i tempi di allaccio, essendo descritte da E-Distribuzione come aree rosse con gravi criticità di connessione. Anche in questo caso esiste una soluzione che possa prevedere priorità nell’allaccio di impianti di pubblico interesse rispetto alle intasate file alle quali il T.I.C.A. di registrarsi senza avere la titolarità del suolo.

ALLEGATO 1 Regole operative CACER def

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