Energia23 Febbraio 2023 09:53

I prezzi del gas impennano i profitti di Eni. Descalzi: “Abbiamo raggiunto risultati eccellenti”

Il Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha approvato i risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2022 (non sottoposti a revisione contabile). Esaminando i risultati, Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato: “Nel 2022 ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all’Italia e quindi all’Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche. I risultati operativi e finanziari che abbiamo raggiunto sono stati eccellenti, così come la capacità di garantire in tempi rapidi forniture stabili all’Italia e all’Europa e il progresso nei piani di decarbonizzazione. Durante l’anno abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle nostre solide relazioni con i paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato, che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar. L’ultima operazione con la società di stato libica NOC per lo sviluppo del progetto 'Strutture A&E' e i recenti successi esplorativi nelle acque di Cipro, Egitto e Norvegia andranno a rafforzare la diversificazione geografica della nostra catena integrata di forniture. Questa pronta reazione alla crisi del gas e l’integrazione con le attività upstream sono stati un importante fattore alla base dei risultati del settore GGP, in grado di onorare gli impegni di vendita diversificando le fonti".

"Plenitude - ha proseguito il manager Eni - ha raggiunto 2,2 GW di capacità rinnovabile, il doppio dello scorso anno, e sarà affiancata dalla neo costituita Eni Sustainable Mobility nel portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti. Questo veicolo, facendo leva sulla forte presenza nel settore dei biocarburanti, offrirà soluzioni per una mobilità sempre più decarbonizzata ai clienti in Italia e in Europa. In un contesto di mercato favorevole, i risultati 2022 sono stati sostenuti dalla disciplina finanziaria e dal controllo dei costi, dall’efficacia operativa e dall’attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta. La forte generazione di cassa organica con un flusso di 20,4 mld ci ha permesso di finanziare gli investimenti e la crescita, di ridurre il rapporto di indebitamento al minimo storico di 0,13 e di remunerare gli azionisti con 5,4 mld attraverso i dividendi e l’esecuzione di un programma accelerato di riacquisto delle azioni proprie. Le nostre priorità strategiche restano confermate: continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti”, ha concluso Descalzi.

Per quanto riguarda gli altri risultati finanziari, l'utile operativo adjusted (EBIT adjusted) di gruppo nell’esercizio 2022 di 20,4 mld di euro raddoppiato rispetto al 2021 riflette l’eccellente andamento dei settori E&P, GGP e del business R&M. o E&P ha conseguito un incremento di EBIT di oltre il 70% a 16,4 mld di euro grazie all’elevato grado di leva operativa rispetto allo scenario delle materie prime; GGP ha realizzato un EBIT di 2,1 mld, provvedendo alla sostituzione di gas russo con gas equity o da paesi ove operiamo ed assicurando la continua ottimizzazione del portafoglio gas e GNL in un contesto di offerta insufficiente, garantendo stabilità e sicurezza degli approvvigionamenti per i clienti e la gestione dei rischi finanziari; R&M ha ottenuto il migliore risultato di sempre con un EBIT di 2,2 mld di euro, rispetto a un risultato in pareggio nel 2021, grazie alla disponibilità degli impianti e all’ottimizzazione dei prodotti cogliendo le opportunità della ripresa dello scenario di raffinazione, mentre le misure di efficienza hanno attenuato l’impatto dell’incremento dei costi energetici; Plenitude ha raggiunto gli obiettivi operativi e finanziari del 2022 con un EBIT di 0,34 mld e una capacità rinnovabile di 2,2 GW, nonostante lo sfidante scenario di mercato; Versalis ha operato in un contesto fortemente competitivo e con una domanda di mercato debole, con l’ulteriore aggravio dei costi energetici indicizzati al prezzo del gas, chiudendo l’anno con una perdita di 0,25 mld di euro.

L'utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni per l'esercizio 2022 di 13,3 mld di euri è aumentato di 9 mld rispetto all'esercizio 2021 grazie agli eccellenti risultati della gestione industriale e al notevole contributo delle partecipate valutate con il metodo del patrimonio. L'utile netto di competenza degli azionisti Eni per l'esercizio 2022 è stato pari a €13,8 mld evidenziando un notevole incremento rispetto all'esercizio 2021 dovuto al miglioramento della gestione industriale, attenuato da minori proventi straordinari netti relativi principalmente alla valutazione delle scorte. Nel 2022 gli oneri straordinari hanno riguardato principalmente accantonamenti ambientali e di bonifica per 2 mld, di cui 0,3 mld di accantonamenti al fondo smantellamento di alcuni impianti e strutture ausiliarie di raffinazione, svalutazioni di attività per 1,1 mld relative a proprietà oil e gas e impianti chimici, imposte straordinarie sui profitti delle imprese energetiche a titolo di contributi solidaristici pari a 1,7 mld, di cui 1 mld pagato nel 2022. Tali oneri sono stati compensati da plusvalenze di 2,5 mld relative all'operazione Azule e di 0,4 mld relativi al collocamento in borsa di un’interessenza nella collegata Vår Energi e dalla rilevazione di imposte differite attive di 1,6 mld.

L'EBIT adjusted di gruppo del quarto trimestre 2022 è stato pari a 3,6 mld, con una flessione di 0,2 mld rispetto al corrispondente trimestre 2021 per effetto della riclassifica di Azule Energy (attività Eni E&P in Angola) nelle partecipazioni, della minore produzione di idrocarburi e dei proventi one-off 2021 di GGP, in parte compensati dal robusto andamento dell’attività R&M. L'utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni del quarto trimestre 2022 è stato pari a 2,5 mld, registrando un aumento di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo 2021, quindi un incremento di 0,8 mld, per effetto dei maggiori risultati delle società valutate al patrimonio netto che riflette in parte l’avvio dalla JV Azule, più che compensando il minore risultato operativo.

L'utile netto di competenza degli azionisti Eni del quarto trimestre 2022 di 550 mln è stato ridotto per effetto del fair value dei derivati sulle materie prime per 1,1 mld (rispetto a un provento di 1,7 mld dell'esercizio precedente), delle svalutazioni di attività per 0,9 mld (rispetto alle rivalutazioni di 0,5 mld dell'esercizio precedente) e dalla rilevazione di imposte straordinarie a titolo di contributo solidaristico di 0,7 mld, in parte compensato dallo stanziamento di imposte differite attive di 1,6 mld. Tutte queste voci sono state classificate come special item.

Nel quarto trimestre 2022 il flusso di cassa operativo adjusted del Gruppo prima del capitale circolante al costo di rimpiazzo è stato di 4,1 mld. Su base annua ha raggiunto 20,4 mld, al netto di 8,5 mld di imposte pagate, con un incremento del 60% rispetto al 2021: dopo aver finanziato gli investimenti organici di 8,2 mld, cresciuti del 42% per effetto del rafforzamento del dollaro USA e della programmata ripresa delle attività di progetto post-lockdown, e la copertura del fabbisogno di capitale circolante, il Gruppo ha conseguito un free cash flow organico di 12,8 mld, che sono stati impiegati per finanziare la manovra di portafoglio, ridurre l'indebitamento finanziario netto di 2 mld e remunerare gli azionisti con 5,4 mld mediante il pagamento dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie (buy-back).

Nei mesi di settembre e novembre Eni ha pagato la prima e la seconda tranche trimestrale del dividendo 2022 di 0,22 per azione ciascuna, pari a 1,47 mld. La terza tranche di 0,22 per azione sarà messa in pagamento il 22 marzo con stacco cedola il 20 marzo 2023. Nel mese di novembre Eni ha completato l’annunciato programma di acquisto di azioni proprie da 2,4 mld, corrispondenti a 196 mln di azioni ritirate dal mercato.

Nel gennaio 2023 Eni ha lanciato con successo il primo prestito obbligazionario legato alla sostenibilità per il mercato retail in Italia dell’ammontare di €2 mld. Ricevuti ordini per oltre 10 mld rispetto a €1 mld inizialmente offerto, stabilendo il record italiano per un'emissione obbligazionaria corporate a tranche singola destinata al retail. L'offerta è stata chiusa in anticipo in soli 5 giorni, termine minimo fissato nel prospetto informativo. L'indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2022 è pari a 7 mld di euri, in diminuzione di 2 mld rispetto al 31 dicembre 2021. Il leverage di gruppo a 0,13, rispetto allo 0,20 al 31 dicembre