News14 Marzo 2024 15:08

Green, influencer pagati dal PNRR per condizionare italiani: 3,7mln edifici da ristrutturare, Superbonus costato 114Mld per farne 480mila

Influencer utilizzati ancora una volta per veicolare informazioni e 'influenzare' i cittadini. L'ultima iniziativa è quella promossa oggi dal Quirinale che utilizza appunto gli influencer per 'educare' sulle leggi della Costituzione italiana.

Ma ad utilizzare gli influenzatori dei giovani per sensibilizzare e condizionare i cittadini era stato già il governo Conte che nel maggio del 2021 aveva previsto, nella bozza del PNRR di circa 2500 pagine materialmente trasmessa alla Commissione europea, 7 mila euro per ogni podcast prodotto che promuovesse il green per una spesa totale di 24 milioni di euro. E nella fattispecie 5 milioni di euro per gli influencer che facessero attività atta a promuovere le politiche Verdi. (Il 31 marzo del 2023 l'Assemblea Nazionale di Parigi aveva votato un provvedimento per contrastare proprio il condizionamento generato dai cosiddetti influencer).

AGEEI pubblica qui di seguito il PDF:

1-FALDONE-PNRR-INVIATO-A-COMMISSIONE-UE-E-ALLEGATI-1-1112

2-FALDONE-PNRR-INVIATO-A-COMMISSIONE-UE-E-ALLEGATI-1112-2487

 

Uno degli obiettivi chiave del PNRR, si legge nel testo, è quello di portare la popolazione italiana ad essere più 'Ecoattiva' attraverso campagne di sensibilizzazione (anche, viene precisato, sulla "nuova agricoltura") gestite dall'ex Mise (ora Ministero delle imprese e del Made in Italy, ndr) che coinvolgono influencer, opinionisti, scienziati, celebrità e opinion leader.

E la direzione sembra essere sempre quella.

Gli eurodeputati hanno adottato in via definitiva, lo scorso 12 marzo, le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio.

Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia è di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050. Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.

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Secondo la nuova normativa, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno tenere conto, nel calcolare le emissioni, del potenziale impatto sul riscaldamento globale del corso del ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo.

Per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.

In base alla nuova direttiva, gli Stati membri dovranno inoltre ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.

Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l'installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

Eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili

Gli Stati membri dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolanti per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento eliminando, gradualmente, i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040. A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili. Saranno ancora possibili incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.

Ora starà ai Paesi membri decidere se e quanto sanzionare i circa 3,7 milioni di edifici da ristrutturare entro il 203o. Considerando che il Superbonus è costato  - stando al report ENEA aggiornato a febbraio 2024 - 114 miliardi per i lavori di efficientamento energetico di 480.815 edifici interessati, sembra prospettarsi un'opera enorme da qui per i prossimi dieci anni. A rimetterci - nel caso in cui non si riuscissero a conseguire gli obiettivi dati - potrebbe essere il valore degli immobili.

Qui di seguito il Report ENEA:

Report_ENEA_mensile_29_02_2024