Politica18 Aprile 2023 17:57

Gnl, interrogazione Bonelli (AVS): su coinvolgimento Saipem in Arctic Lng-2

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00331

presentato da

BONELLI Angelo

testo di

Lunedì 17 aprile 2023, seduta n. 88

BONELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

l'8 aprile 2022 l'Unione europea pubblicava nella Gazzetta Ufficiale il quinto pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa, aggiungendo alla lista dei divieti già esistenti quello di esportare tecnologie utili per sviluppare il settore del gas naturale liquefatto, il cosiddetto Gnl o Lng;

da quanto si apprende da organi di stampa, diverse aziende italiane avrebbero continuato ad esportare in Russia, almeno fino a febbraio 2023, materiali e componenti destinati alla costruzione di Arctic Lng-2, un impianto di liquefazione del gas in costruzione nell'Artico ad opera di un consorzio guidato dal più grande produttore privato di gas russo, la Novatek, e altre big del settore, tra cui la francese Total Energies, le cinesi Cnooc e Cnpc, le giapponesi Mitsui e Jogmec e la controllata italiana Saipem;

l'impianto Arctic Lng-2, una volta entrato a regime, costituirebbe una minaccia gravissima per il Pianeta, resa ancora più grave dal fatto che il gas liquefatto provoca impatti sul clima pari se non addirittura peggiori a quelli del carbone, a causa delle perdite di metano che avvengono durante le fasi di lavorazione e trasporto. Inoltre, viste le condizioni ambientali estreme della regione, i rischi di incidenti sono elevatissimi. Un'agenzia governativa statunitense ha calcolato che il rischio di spill associato a progetti estrattivi nell'Artico si aggira intorno al 75 per cento;

per realizzare le strutture usate per lo stoccaggio di Gnl, affidate da Novatek, la Saipem avrebbe creato la società olandese Saren, una joint venture al 50 per cento con il gruppo ingegneristico turco Renaissance Heavy Industries, per una commessa di 2,7 miliardi di euro, che ha coinvolto anche le principali istituzioni finanziarie italiane pubbliche e private, come Intesa San Paolo, Cdp e la SACE;

sempre da notizie di stampa si apprende come la stessa Saipem avrebbe confermato di aver spedito materiali e componenti per l'impianto dopo il 27 maggio 2022, sebbene nell'ambito del processo di uscita dal progetto –:

se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se la società controllata Saipem risulti ancora coinvolta nella costruzione di Arctic Lng-2, uno dei progetti strategici della Federazione russa, se risulti siano state inviate ulteriori componenti tecnologiche successivamente al blocco dell'export di tecnologia da parte dell'Unione europea, quale quota di finanziamenti sia stata già erogata da parte delle finanziarie italiane per l'opera, se le garanzie offerte da Sace siano tutt'ora in vigore e quali iniziative di competenza intendano assumere perché venga rimosso ogni coinvolgimento delle società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato italiano nella costruzione dell'impianto Arctic Lng-2, che oltre a produrre gravissimi effetti climatici rappresenterebbe una potenziale arma geopolitica nelle mani della Russia.
(3-00331)