Politica6 Giugno 2022 12:31

Giorgetti: Lavoriamo per supportare le imprese ma anche per ristrutturazioni e modernizzazioni

“Ancora oggi i dati del I trimestre evidenziano il contributo positivo degli investimenti di quasi 4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente”. In questo contesto “noi come Mise abbiamo costituito un gruppo di lavoro per valutare l’impatto e pensare misure per mitigare la crisi” del conflitto tra Russia e Ucraina. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in audizione in Commissione Bilancio e Finanze della Camera sulla conversione in legge del Dl recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. "Il Mise lavora per maggior supporto alle imprese ma anche per interventi più strutturali per modernizzare il sistema produttivo. Accanto alle misure di sostegno per gli aumenti del costo dell'energia, ci sono anche misure di investimento. Verranno agevolati i progetti di reshoring. Per accorciare le filiere e per sviluppare soprattutto la catena del Sud. Dobbiamo evitare ostacoli della catena burocratica agli investitori esteri, i quali dovranno puntare sul valore del Made in Italy" un sostegno che sta avvenendo anche con il supporto del Ministero degli Esteri, ha ricordato il ministro.

“Il decreto aiuti prevede un rifinanziamento IPCEI, destinato a fondo per le imprese impegnate su progetti di grande rilevanza tecnologica o produttiva, per complessivi 500 milioni in tre anni”, ha detto Giorgetti spiegando che la misura è pensata per “garantire una più ampia copertura al complesso delle iniziative già lanciate, abbiamo incrementato con una disposizione del decreto la dotazione del Fondo IPCEI, rifinanziando il Fondo per 150 milioni nel 2022, 200 milioni nel 2023 e 150 nel 2024, per complessivi 500 milioni". “Resta fermo che tali risorse, ancorché urgenti non sono sufficienti a far fronte all'ammontare dei progetti in corso".

"Gli importanti progetti comuni di interesse europeo sono uno dei principali strumenti di sostegno all'innovazione europea, nell'ambito della politica industriale europea - ha spiegato il ministro -. In questa fase, dopo i progetti su batterie e microelettronica, sono in corso di avanzamento quelli su idrogeno, microelettronica 2, salute e cloud", ha proseguito il ministro spiegando che "per la quantità e la qualità dei progetti presentati dalle nostre imprese, l'Italia è uno dei Paesi più attivi in Europa. Ciò, ovviamente, si traduce di una forte di richiesta di risorse, a copertura dei deficit di finanziamento dei progetti. Nello specifico - ha precisato -, sono allo stato disponibili 2,75 miliardi, a fronte di risorse necessarie per coprire l'intero fabbisogno di 8,41 miliardi. Di queste, si stima che 4,8 miliardi siano riferibili a progetti da notificare nell'anno in corso".

Secondo Giorgetti occorre inoltre “evitare che il Paese torni in recessione” si tratta, ha specificato di “obiettivo strategico, irrinunciabile". Ma “per farlo è indispensabile in un particolare offerta del sistema produttivo e, degli investimenti privati che hanno avuto un ruolo determinante nella fase espansiva che il PIL ha registrato nel 2021”.

Per questo “l’attrazione degli investimenti esteri consentirà, inoltre, di individuare opportunità alternative per la risoluzione di crisi aziendali e il rilancio delle aree industriali del Paese maggiormente in difficoltà” ma “una volta verificato l’interesse di chi vuole investire in Italia, dobbiamo evitare che ostacoli burocratici scoraggino chi porta capitali e progetti nel nostro Paese, come troppo spesso avvenuto, anche negli scorsi mesi”, ha spiegato ancora Giorgetti.

“Il contesto in divenire, e l'incertezza che lo caratterizza, impone di monitorare e reagire tempestivamente ai mutamenti che dovessero intervenire nel quadro economico ed il ministero
dello sviluppo economico, coerentemente con la sua missione istituzionale, continuerà a farlo raccogliendo le sollecitazioni degli stakeholder e gli spunti che lo stesso Parlamento vorrà offrire", ha concluso il ministro.