Energia31 Agosto 2022 10:29

Gazprom chiude i rubinetti (per manutenzione) ma stoccaggi Ue sopra l’80%. Per Mosca è la Germania che vuole rompere i legami energetici tra i due paesi

I flussi di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1 in direzione dell’Europa sono scesi a zero come annunciato nelle scorse ore da Gazprom. La ragione è la manutenzione alla pipeline fino al 3 settembre. Al contrario i flussi in direzione est dalla Germania alla Polonia attraverso il gasdotto Yamal-Europa sono aumentati dopo un calo all'inizio della giornata, secondo quanto emerge dai dati dell'operatore Gascade. Naturalmente i governi europei temono che Mosca possa prolungare l'interruzione per rappresaglia alle sanzioni occidentali e hanno accusato la Russia di utilizzare le forniture energetiche come "arma di guerra". Mosca nega di averlo fatto e ha citato ragioni tecniche come causa dei tagli alle forniture. Il presidente dell'autorità di regolamentazione della rete tedesca ha affermato che la Germania è ora più preparata alle interruzioni grazie al riempimento per quasi l'85% dei suoi stoccaggi e per il fatto e si sta assicurando forniture da altre fonti. "Possiamo prelevare gas dallo stoccaggio in inverno, stiamo risparmiando gas (e dobbiamo continuare a farlo!), stanno arrivando i terminal GNL e grazie a Belgio, Paesi Bassi, Norvegia (e presto Francia), il gas scorre", ha detto Klaus Mueller su Twitter.

Tuttavia, ulteriori restrizioni alle forniture di gas in Europa potrebbero acuire la crisi energetica che ha già innescato un aumento del 400% dei prezzi del gas all'ingrosso dallo scorso agosto, schiacciando consumatori e imprese e costringendo i governi a spendere miliardi per alleggerire l'onere.
In Germania, l'inflazione è salita ai massimi da quasi 50 anni ad agosto e si prevede che il sentiment dei consumatori raggiungerà il minimo storico per il terzo mese consecutivo il prossimo mese, a causa delle bollette elevate per le famiglie.
A differenza della manutenzione di 10 giorni del mese scorso per Nord Stream 1, l'ultimo intervento è stato annunciato con meno di due settimane di anticipo e viene svolto da Gazprom anziché dal suo operatore.
Mosca, che ha ridotto la fornitura tramite il gasdotto al 40% della capacità a giugno e al 20% a luglio, accusa problemi di manutenzione dovute alle sanzioni che impedisce loro la restituzione e l'installazione delle apparecchiature.

Gazprom ha affermato che l'ultimo arresto è stato necessario per eseguire la manutenzione dell'unico compressore rimasto del gasdotto presso la stazione di Portovaya in Russia, affermando che il lavoro sarebbe stato svolto insieme agli specialisti di Siemens.
Siemens Energy , che in passato ha svolto lavori di manutenzione su compressori e turbine presso la stazione, ha però dichiarato di non essere coinvolta nella manutenzione ma di essere pronta a consigliare Gazprom se necessario.
"È un miracolo che i livelli di riempimento del gas in Germania abbiano continuato a salire comunque", hanno scritto gli analisti di Commerzbank, osservando che il paese è riuscito finora a comprare abbastanza a prezzi più alti altrove.
Con i serbatoi di stoccaggio riempiti all'83,65%, la Germania è già vicina all'obiettivo dell'85% fissato per il 1° ottobre, ma ha avvertito che raggiungere il 95% entro il 1° novembre potrebbe rappresentare una forzatura a meno che le aziende e le famiglie non riducano drasticamente i consumi.
Per l'Unione Europea nel suo insieme, l'attuale livello di stoccaggio è dell'80,17%, già superiore all'obiettivo dell'80% fissato per il 1° ottobre, quando inizierà la stagione di riscaldamento del continente. Anche l’Italia ha superato l’80% di riempimento secondo le dichiarazioni del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani di qualche giorno fa.
In ogni caso, almeno stavolta, gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato che secondo la loro valutazione l’interruzione del Nord Stream 1 questa volta non dovrebbe prolungarsi: "Se così fosse, non ci sarebbero più elementi di sorpresa e ricavi ridotti, mentre i flussi bassi e l'occasionale calo a zero hanno il potenziale per mantenere alta la volatilità del mercato e la pressione politica sull'Europa", hanno affermato.
In un briefing a Mosca, invece, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha affermato che è la Germania, non il Cremlino, a cercare di rompere completamente i legami energetici tra i due paesi.