Energia28 Febbraio 2022 15:30

Gas, sistema italiano in grado di reggere anche senza flussi dalla Russia. Il report degli 007

“Le profonde implicazioni della transizione energetica in atto, che investono a un tempo aspetti tecnologici, economici e sociali con una rapidità priva di precedenti storici, non mancano di avere cruciali riflessi anche sul piano della sicurezza del Sistema Paese. In tale quadro, emergono profili di rischio che si declinano su diversi orizzonti temporali e la cui portata, nel corso dell’anno appena conclusosi, è apparsa in tutta la sua evidenza sia per quanto attiene la forte incertezza che caratterizza i prezzi dell’energia, sia con riferimento alle complessità derivanti da un disallineamento a livello internazionale tra le posizioni di chi, seguendo la leadership dell’UE, mira a un rapido processo di decarbonizzazione e chi attribuisce una diversa priorità alla riduzione delle emissioni”. Lo rileva la relazione annuale dell'intelligence al Parlamento.

COSA DICE IL REPORT

“In questo quadro, l’azione informativa a tutela del Sistema Paese si è dovuta confrontare, in primo luogo, con la necessità di offrire supporto al decisore politico nell’ottica di garantire l’affidabilità del corrente approvvigionamento energetico, che si basa su un paniere in maggioranza composto da fonti primarie fossili, soprattutto petrolio e gas, e nel quale il vettore elettrico gioca un ruolo particolarmente delicato, stante l’immediatezza delle ripercussioni negative di un eventuale fenomeno di generalizzata interruzione del servizio”, prosegue il report. “Si è trattato, anzitutto, del monitoraggio di tutte le dinamiche suscettibili di influenzare l’integrità e l’operatività delle infrastrutture di produzione, trasporto, stoccaggio/accumulo di energia situate in territorio nazionale o lungo le filiere di approvvigionamento internazionale del nostro Paese, inclusa – oltre a eventuali progettualità di attori ostili e a possibili ricadute in ambito energetico di dinamiche geopolitiche – l’evoluzione degli assetti proprietari dei player di settore e l’impatto sul sistema nazionale delle scelte strategiche di operatori esteri. L’azione informativa volta a scongiurare criticità nel breve periodo ha necessariamente riguardato, altresì, le dinamiche relative ai mercati energetici, caratterizzati – soprattutto nell’ultima parte dell’anno – da forti disequilibri tra domanda e offerta, a livello globale, in una molteplicità di commodity e dai conseguenti aumenti dei prezzi, suscettibili anche di impattare negativamente sulla ripresa economica dei Paesi importatori, nonché, più in generale, sul livello di benessere della popolazione”.

“L’attività di supporto informativo al decisore si è dispiegata, inoltre, con l’obiettivo di corrispondere all’esigenza di individuare i profili di rischio connessi alle trasformazioni attese nel sistema energetico globale e nazionale, anche al fine di consentire tempestivi interventi volti a mitigare possibili effetti negativi per il Sistema Paese – ha proseguito il report -. A fronte dell’attesa ulteriore diffusione delle fonti rinnovabili, suscettibile di ridurre significativamente la dipendenza dalle importazioni di idrocarburi, l’azione informativa ha, nondimeno, consentito di profilare anche potenziali elementi di criticità per la sicurezza energetica nazionale. Tra questi, si possono rilevare i rischi connessi alla eventuale futura dipendenza tecnologica da fornitori extraeuropei, a possibili colli di bottiglia nell’approvvigionamento di materie prime necessarie alla fabbricazione di apparecchiature per lo sfruttamento delle rinnovabili, nonché all’adeguatezza delle infrastrutture deputate alla stabilità della rete elettrica in un contesto di crescente peso delle fonti non programmabili nel mix di generazione. L’impegno del Comparto, in un’ottica di tutela dei profili di sicurezza energetica nel quadro della decarbonizzazione, ha anche riguardato un’attività di horizon scanning volta a identificare opportunità e minacce legate all’evoluzione tecnologica connessa alle soluzioni a basse o nulle emissioni climalteranti, con riferimento sia agli sviluppi sul piano della ricerca scientifica, sia alle potenzialità del tessuto produttivo nazionale, anche al fine di preservarne la capacità di innovare, determinando esternalità positive per il Sistema Paese nel suo complesso”.

TRANSIZIONE ENERGETICA E APPROVVIGIONAMENTO DI GAS NATURALE

“Il gas, con una quota prossima al 40%, costituisce la principale fonte primaria del paniere energetico nazionale e la sua valenza è accentuata dal fatto che le centrali alimentate a metano rappresentano circa la metà della produzione elettrica italiana. Nella prospettiva della progressiva decarbonizzazione e in linea con le previsioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la rilevanza del gas appare destinata a perdurare, fino almeno al prossimo decennio, quale complemento delle rinnovabili discontinue (eolico e fotovoltaico) nella fase di transizione – si legge nella relazione degli 007 -. La strutturale ed elevata dipendenza dalle importazioni di gas, superiore al 95%, rappresenta dunque un elemento di significativa criticità per la sicurezza dell’approvvigionamento nazionale, la cui affidabilità risulta garantita, tuttavia, da un’ampia e diversificata capacità di importazione e da una dotazione di infrastrutture di stoccaggio in grado di compensare la stagionalità della domanda, nonché eventuali problemi di funzionamento di un gasdotto o di un terminale di rigassificazione. In particolare, in attuazione del Regolamento (UE) 2017/1938, il sistema infrastrutturale italiano rispetta la cd. formula N-1, ossia la capacità di soddisfare, grazie alla ridondanza, livelli di domanda molto elevati anche in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che, nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale”.

IL REPORT INTEGRALE