In Parlamento22 Marzo 2024 11:00

Gas, interrogazione Costa (M5S Camera): su scenari che rendono essenziale infrastruttura adriatica

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02539

presentato da

COSTA Sergio

testo di

Giovedì 21 marzo 2024, seduta n. 267

SERGIO COSTA, ILARIA FONTANA, L'ABBATE, MORFINO e PAVANELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

in occasione dell'audizione presso la X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) del 6 marzo 2024, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha delineato la situazione energetica del Paese nei settori del gas naturale, del petrolio, e dell'energia elettrica;

in riferimento al primo settore, il Ministro ha evidenziato che dall'analisi dei rischi sono emersi 102 potenziali rischi di natura politica, tecnica, economica, ambientale e sociale e 4 situazioni di crisi combinate; il Ministro ha affermato, quindi, che la realizzazione dei terminali di rigassificazione off-shore di Piombino e Ravenna nel breve termine e della linea Adriatica nei medio termine risulta essenziale per la mitigazione dei rischi individuati e per mantenere il sistema in sicurezza;

un recente studio indipendente, condotto da Ecco think tank, confronta tre scenari di domanda di gas in Italia e in Europa al 2030 (Late Transition, Fit for 55/PNIEC 2023, G7), con differenti ipotesi di evoluzione dell'infrastruttura gas valutate rispetto alla sicurezza, al rischio di stranded-costs e agli obiettivi climatici;

lo studio mostra come l'attuale infrastruttura permette di soddisfare i requisiti di sicurezza per gli scenari di domanda più probabili (G7 e Fit for 55/PNIEC 2023), e solo nello scenario di late transition – molto improbabile – (che al 2030 vede una domanda gas superiore all'attuale), sarebbe necessario il rafforzamento della rete adriatica e un incremento del 50 per cento del Tap;

inoltre, il volume delle esportazioni italiane verso l'Europa, nell'ipotesi di piena chiusura dei flussi russi, è stimato in tutti gli scenari tra i 6 e i 9 miliardi di mc/a, all'incirca gli stessi volumi esportati pre-Covid. Pertanto l'idea di esportare gas in Europa attraverso l'Italia non avrebbe senso perché non c'è, e non ci sarà in futuro, domanda gas europea sufficiente per giustificare nuove infrastrutture gas;

eccessivi nuovi investimenti in infrastruttura gas esporrebbero il sistema a molteplici rischi, quali le ripercussioni sul costo della materia prima per famiglie e imprese, e distrarrebbero risorse pubbliche e private dallo scenario di decarbonizzazione che, come rivela lo studio, è quello in grado di garantire una maggiore sicurezza anche a fronte di instabilità geopolitiche –:

se il Ministro interrogato intenda precisare in base a quali scenari di domanda e offerta di gas emerga che la realizzazione della linea adriatica risulti essenziale per la mitigazione dei rischi di sicurezza energetica nel medio termine e a quali potenziali rischi di natura politica, tecnica, economica, ambientale, e sociale specifici si riferisca.
(4-02539)