“La Lega chiede con forza al Governo di incrementare la nostra produzione di gas, sfruttando le riserve che offre il sottosuolo al fine di ridurre l’elevata dipendenza energetica italiana dall’estero. La guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia hanno evidenziato tutte le problematiche causate dalla forte dipendenza dell'Europa e del nostro Paese dalle fonti fossili russe per le quali il Governo sta mettendo in atto misure di affrancamento. Considerato che il gas avrà un ruolo strategico ponte nella transizione ecologica, destano molta preoccupazione le notizie di questi giorni che rivelano la bocciatura da parte del MITE di 37 progetti di ricerca e di 45 nuovi impianti, questo nonostante il fatto che il gas di importazione, oltre che a generare maggiori perdite ed emissioni in atmosfera con danni all'ambiente, ha un costo molto maggiore rispetto al nostro, a cui si devono aggiungere le gravi ulteriori perdite di entrate per i territori e per lo Stato in investimenti e royalties. Ad oggi sono inattivi ben 752 pozzi di estrazione e la produzione di gas nel 2021 ha coperto solo il 4% del fabbisogno nazionale, contro il 21% del 2001. Occorre una netta inversione di rotta e per questo la Lega ha deciso di depositare un’interrogazione in Senato rivolta al Presidente Draghi e al Ministro Cingolani per chiedere che l’Italia sfrutti a pieno le proprie risorse di gas, anche rivedendo i vincoli imposti dal PiTESAI adottato lo scorso anno”. Così i senatori Paolo Arrigoni, responsabile del dipartimento Energia della Lega, e Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama.