"In un sistema energetico come quello della mobilità non si può mai puntare su un'unica soluzione. Noi come ENI puntiamo sui biocarburanti perché ci sono dei mezzi pesanti: tutta la parte aeronautica, anche la parte navale che ovviamente non può passare in modo immediato, e forse neanche mai, all'elettrico, e quindi ha bisogno anche delle alternative con bassa impronta carbonica. Poi puntiamo molto sull'elettrico: noi adesso stiamo probabilmente fra i primi, o la prima società in termini di stazioni di ricarica in Italia, ne abbiamo molte anche in Europa. Quindi c'è la parte elettrica, abbiamo la parte dei biodiesel e dei biocarburanti in senso generale, ma l'elettrico rimane fondamentale".
Così ad AGEEI Claudio Descalzi, Ad di Eni, a margine del Forum Coldiretti in corso a Roma
"Come dico sempre - in questo caso parlo del retail e quindi dell'elettricità, della vendita di elettricità - bisogna avere tante soluzioni, perché dobbiamo cercare anche delle soluzioni che siano economiche e che possano anche auto-giustificarsi senza dover pesare o sul Governo o ancora di più su, a livello tariffario su tutti i cittadini. L'Africa può essere una spinta ai biocarburanti a patto che si riesca a sviluppare quelle colture che stiamo sviluppando noi. Quindi piante oleose, arbusti che vivono in zone quasi desertiche, quindi a poca acqua, senza impattare sulle foreste primarie e secondarie, perché questo va contro l'obiettivo di ridurre il contenuto di CO2. I più grossi contenitori, la più grossa cattura di CO2 che esiste al mondo sono proprio le foreste primarie e secondarie".