News14 Giugno 2022 15:56

Enti pensionistici, in crescita oltre 100 mld. Lo dice Covip che vuole più controllo, contesta investimenti e boccia regolamenti e statuti

Un Patrimonio di oltre cento miliardi di euro quello delle Casse di previdenza. E l'organo vigilante Covip chiede un sempre maggior controllo sugli investimenti che vengono fatti, sia in termini di investimenti immobiliari indiretti, che investimenti immobiliari diretti, che fondi di investimento alternativi.

Da quanto apprende AGEEI sarebbero sempre di più - negli ultimi tempi - le istruttorie e le lettere con cui la Commissione di vigilanza sui fondi pensione retta da Mario Padula e istituita nel 1993 (Decreto lgs. 124/1993), quale Autorità preposta alla vigilanza delle forme di pensionistiche complementari, 'bacchetta' gli enti pensionistici. Contestando procedure, regolamenti di investimenti, statuti, e investimenti stessi. Chiedendo maggiore collegialità e chiedendo - di fatto - un sempre maggior controllo su chi gestisce i fondi pensione.

Stando all’annuale Relazione Covip per il 2021  si evince il trend positivo del patrimonio complessivo che, a fine 2020, supera i 100 miliardi di euro in aumento di 4,7 miliardi rispetto all’anno precedente (5%).

Alla fine del 2020, le attività complessivamente detenute dalle casse di previdenza ammontano, a valori di mercato, a 100,7 miliardi di euro, in aumento di 4,7 miliardi rispetto all’anno precedente (5%).

Dal 2011 al 2020 tali attività sono cresciute complessivamente di 45 miliardi di euro, pari all’80,8%.

A fronte di una sostenuta dinamica di crescita nell’aggregato, permangono differenze, anche ampie, nelle attività detenute dalle singole casse: circa il 74% dell’attivo è di pertinenza dei 5 enti di dimensioni maggiori, i primi 3 raggruppano circa il 55% del totale.

Tenendo conto anche delle componenti obbligazionaria e azionaria sottostanti gli OICVM detenuti, la quota più rilevante delle attività è costituita da titoli di debito, pari a 36,4 miliardi di euro (corrispondenti al 36,2% del totale).

La composizione delle attività detenute continua a caratterizzarsi per la cospicua presenza di investimenti immobiliari, che nel complesso (cespiti di proprietà, fondi immobiliari e partecipazioni in società immobiliari controllate) si attestano a 19,6 miliardi di euro (19,4% del totale).

Nel quinquennio 2016-2020 l’incidenza di tale componente è comunque diminuita di 4,4 punti percentuali. Va peraltro osservato che in 6 casi la componente immobiliare supera il 30% delle attività e in uno di questi l’incidenza è ancora superiore al 50%.

Gli investimenti nell’economia italiana (titoli emessi da soggetti residenti in Italia e immobili) ammontano a 34,9 miliardi di euro, pari al 34,6% delle attività totali.