“Purtroppo i prezzi dell'agroalimentare, come quelli di tutti i generi alimentari, sono quelli che tecnicamente e storicamente scendono più tardi dalla curva dell'inflazione perché hanno una dinamica funzionale economica diversa. È ovvio che incidono, purtroppo, sulle fasce medio basse, su chi ha una disponibilità minore e quindi la strategia di governo è quella di garantire e continuare a garantire quei sussidi strutturali che sono stati già stanziati per consentire gli acquisti agroalimentari, ma anche quello di incentivare le strutture di filiera che consentono notevoli risparmi a chi produce e quindi consentono poi a valle di abbassare il prezzo di vendita”.
Così ad AGEEI Federico Freni,Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze in occasione del Forum Enpaia in corso a Roma.
-Sottosegretario, quanto è importante per l'Italia investire in formazione, cultura, università, cosa che ci chiede anche la Commissione europea, per garantire un futuro economico?
“Direi da 1 a 10 undici, investire in formazione e anche in cultura della formazione in tutti gli ambiti sta diventando sempre più essenziale. Non siamo più negli anni 80 siamo nel 2023 e se ci svegliassimo dal nostro torpore capiremmo che senza la formazione e senza una cultura della formazione questo paese non ha futuro. Avendo messo molto sul piatto gli studentati e le casse stanno facendo la loro parte. Le casse sono un fattore fondamentale nella collaborazione interistituzionale per la costruzione degli studentati, che, ricordo, è uno dei target PNRR più importanti. Stanno collaborando con tutti i fondi su cui stiamo lavorando per gli studentati. E questa è la dimostrazione, ove mai ce ne fosse bisogno, che il sistema della collaborazione pubblico privato, della collaborazione virtuosa del sistema delle casse con lo Stato può dare solo buoni frutti. Ovviamente uno studentato non è un fungo e non spunta dalla mattina alla sera, vanno progettati e costruiti, ma vedrete che queste collaborazioni daranno frutti ottimi”.