Energia16 Gennaio 2024 15:08

Energia, Pistelli (Eni): nel 2024 apporto gas russo sarà zero

“L’obiettivo di Eni è quello di raggiungere la neutralità carbonica al 2050. Ovviamente per raggiungere questo traguardo giochiamo con più strumento, abbiamo definito un plateu di produzione entro il 2030 per poi gestirne il declino, abbiamo obiettivi intermedi di sostituzione degli idrocarburi. Infine ci sono le attività di generazione elettricità rinnovabile, la mobilità sostenibile”. Lo ha detto Lapo Pistelli, direttore generale Public Affairs di Eni, nel corso di una audizione in commissione Ambiente del Senato sull’indagine riguardante il sistema energetico italiano. Pistelli ha richiamato l’importanza del trilemma “sicurezza, sostenibilità e transizione” del sistema energetico ed evidenziato come “nel corso dell'ultimo anno e mezzo siamo stati capaci, in modo molto efficace ed efficiente, di sostituire quasi interamente il supply russo che arrivava dai tubi del Tarvisio con la valorizzazione del corridoio Sud, con i nostri partner africani, Algeria in primis ma anche Egitto e poi i nuovi contratti di Lng che vengono dai paesi della Sub-sahariana dove noi siamo operatori. Questo ci consente di dire che già nel corso di quest'anno l'apporto, che è single digit, del gas russo andrà sostanzialmente a zero, almeno per quanto riguarda la nostra parte”, ha sottolineato Pistelli rammentando che Eni si approvvigionava per circa 20 mld di mc sui 30 complessivi provenienti dalla Russia che fino a qualche anno fa contava circa il 40% del fabbisogno nazionale.

“Eni, in Italia, è responsabile per quasi il 70% della produzione di gas. La produzione domestica di gas è poca cosa, nel contesto dei consumi. L'anno scorso abbiamo chiuso con poco più di tre miliardi di metri cubi di cui 2,3 in quota Eni” su un totale di consumi attorno ai 70 miliardi di metri cubi, ha detto Pistelli. Che poi sulle tecnologie da utilizzare per il futuro in grado di garantire sostenibilità e affidabilità ha ammesso che Eni guarda con attenzione “all'eolico offshore e, se possibile, al floating che è particolarmente sfidante. Questo ci permetterebbe di mettere in valore le caratteristiche geografiche del Mediterraneo e delle sue acque profonde”.

Sulla carbon capture and storage Pistelli ha spiegato che in attesa di tecnologie che consentano di abbattere le emissioni “il tema è come catturare quelle che ci sono. Una sfida importante per noi essendo il secondo paese più manifatturiero d’Europa”, ha affermato il responsabile Eni ricordando che “abbiamo una tecnologia non sperimentale ma provata che consente di catturare le emissioni soprattutto se si hanno disponibilità geologiche come i siti depletati in Adriatico che sono i primi o secondi depositi di stoccaggio della CO2 in Europa”.

Sui biocarburanti, il responsabile Eni ha infine detto che può essere una soluzione importante per il trasporto merci pesanti su gomma e in parte per quello leggero high duty. “Siamo molto attivi anche nel settore della mobilità elettrica”, ha aggiunto Pistelli.