Energia10 Aprile 2024 13:18

Energia: L’eolico cinese finisce sotto la lente di Bruxelles. Pechino: “Discriminatorio”

Dopo le due indagini avviate dall’Ue sui contratti pubblici energetici cinesi in Europa e la fornitura di treni in Bulgaria, il faro di Bruxelles si è acceso sui parchi eolici europei collegati con la Cina.

Pechino, riporta Reuters, si è detta preoccupata per quelle che ha definito misure discriminatorie adottate dall'Unione Europea contro le sue aziende. “Il mondo esterno è preoccupato per la crescente tendenza al protezionismo nell'UE", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning in una conferenza stampa. "La Cina è molto preoccupata per le misure discriminatorie adottate dall'Unione europea contro le aziende e persino le industrie cinesi", ha detto Mao, aggiungendo che il blocco dovrebbe rispettare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio e i principi del mercato.

La commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager ha annunciato le nuove indagini durante la visita negli Stati Uniti presentando il nuovo approccio internazionale per proteggere la tecnologia pulita dalla concorrenza sleale.

"Non possiamo permetterci di vedere quello che è successo sui pannelli solari, sui veicoli elettrici, sull'energia eolica o sui chip", ha detto Vestager durante un discorso all'Università di Princeton sull'importanza delle nuove tecnologie e di controllare parte del loro sviluppo dalla concorrenza globale.

Facendo riferimento alla duplice dimensione economica e geopolitica della concorrenza nel settore delle tecnologie pulite, Vestager ha affermato: “In un mondo alimentato dalla tecnologia, coloro che guidano sono coloro che controllano le tecnologie più critiche e le loro catene di approvvigionamento”.

Pur annunciando nuove indagini su diversi progetti eolici, il commissario ha riconosciuto che questo approccio caso per caso non sarebbe sufficiente. “Abbiamo bisogno di un approccio sistematico. E ne abbiamo bisogno prima che sia troppo tardi”.

Vestager ha chiesto la creazione di un elenco internazionale di criteri di “affidabilità” per le tecnologie pulite critiche, compresa l’impronta ambientale di un prodotto, il rispetto dei diritti dei lavoratori e le preoccupazioni sulla sicurezza informatica da parte dei produttori. Questi criteri verrebbero poi utilizzati dai partner commerciali che la pensano allo stesso modo – come i paesi del G7 – come base per gli appalti pubblici o per incentivare le industrie rispettose del clima.

Vestager ha affermato che questo quadro creerebbe un vantaggio competitivo per i produttori nazionali che aderiscono a tali standard, evitando al contempo una dispendiosa corsa ai sussidi tra i paesi.

La vicepresidente ha inoltre annunciato l’avvio di una “nuova indagine sui fornitori cinesi di turbine eoliche”, citando progetti in Spagna, Grecia, Francia, Romania e Bulgaria. Le indagini saranno avviate ai sensi del regolamento sui sussidi esteri, una legge dell’UE del 2023 che consente a Bruxelles di indagare sulle società che partecipano a gare pubbliche nell’Ue superiori a 250 milioni di euro.