Energia25 Maggio 2023 15:42

Energia, l’ascesa delle ESCo nella low carbon economy e il sistema dei “certificati bianchi”. Come nascono e cosa fanno per le imprese che guardano al green

Un pacchetto tutto compreso, all'apparenza moto appetitoso, che teoricamente poteva dare garanzia di risultati, senza oneri e rischi, ma che di fatto non ha portato veri vantaggi agli imprenditori che lo hanno scelto. Parliamo del sistema delle ESCo, società specializzate al recupero energetico e alla riqualificazione degli immobili, che non si limitano a rivendere al cliente apparecchi o materiali tecnologicamente adeguati, ma che si assumono un rischio imprenditoriale: quello di conseguire risultati predeterminati in termini di riduzione dei consumi.

ESCo, la prima crisi energetica e la diffusione negli Stati Uniti negli anni '70

Facciamo un passo indietro. Le Società di Servizi Energetici (Energy Service Company, ESCo), nascono negli Stati Uniti negli anni '70, in conseguenze della crisi energetica del '73 e l'innalzamento del prezzo del petrolio. Anche nel paese più energivoro del mondo emerse la necessità di migliorare l'efficienza energetica e si diffondono attraverso la disponibilità di know-how, tecnologie-capitale, e a tal fine realizzano interventi per ridurre i consumi energetici per conto di aziende, enti pubblici, privati cittadini e generalmente gestiscono gli impianti realizzati. Il sistema appare capace di rispondere ai nuovi input emersi in quegli anni, ma la loro diffusione negli altri paesi occidentali è più lenta.

La loro prima apparizione nel sistema normativo italiano risale al 2004, con il DM del 20 luglio 2004 che le definisce temporaneamente come "società, comprese le imprese artigiane e le loro forme consortili, che hanno come oggetto sociale, anche non esclusivo, l'offerta dei servizi integrati per la realizzazione e l'eventuale successiva gestione di interventi per la riduzione dei consumi energetici". Il successivo inquadramento arriva con la Direttiva 2006/32/CE sull'efficienza degli usi finali dell'energia e successivamente con il D.lgs n. 115 del 30 maggio 2008 fornisce poi la seguente più puntuale definizione di Esco: "persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici, ovvero altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti".

Il fulcro delle ESCo? I "certificati bianchi"

Il concetto base, teorico, è il costo zero per il cliente finale, che si affida in toto alla ESCo la diagnosi, il progetto, gli interventi di efficientamento e la gestione energetica post intervento, senza che l'imprenditore debba preoccuparsi di nulla. Tutto ruota attorno alla gestione e commercializzazione di Titoli di Efficienza Energetica (TEE), i cosiddetti "certificati bianchi".

Di cosa si tratta?

il DM 20 luglio 2004 introduce i Titoli di Efficienza Energetica, titoli commerciabili che attestano l'avvenuto risparmio energetico quantificato in TEP risparmiate (tonnellate equivalenti di petrolio). Sono le ESCo che poi devono presentare al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) le richieste di ottenimento: una volta ottenuti i certificati questi possono essere venduti ai soggetti obbligati. Come spiega il GSE sul proprio portare, si tratta del "principale strumento di promozione dell'efficienza energetica in Italia". Si tratta in sostanza, di meccanismo di incentivazione dell'efficienza energetica nel settore industriale, delle infrastrutture a rete, dei servizi e dei trasporti.

Come prosegue il portale del Gestore, "i certificati bianchi possono essere scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal GME o attraverso contrattazioni bilaterali. A tal fine, tutti i soggetti ammessi al meccanismo sono inseriti nel Registro Elettronico dei Titoli di Efficienza Energetica del GME.  Il valore economico dei titoli è definito nelle sessioni di scambio sul mercato".

A quanto ammontano gli obiettivi di risparmio?

Per ogni anno d'obbligo, dal 2021 al 2024, sono stati fissati gli obiettivi di risparmio che i distributori devono raggiungere attraverso interventi di efficienza energetica:

2021: 0,45 MTEE negli usi finali di energia elettrica e 0,55 MTEE negli usi finali di gas naturale
2022: 0,75 MTEE negli usi finali di energia elettrica e 0,93 MTEE negli usi finali di gas naturale
2023: 1,05 MTEE negli usi finali di energia elettrica e 1,30 MTEE negli usi finali di gas naturale
2024: 1,08 MTEE negli usi finali di energia elettrica e 1,34 MTEE negli usi finali di gas naturale

L'ultimo DM che regola la gestione dei certificati bianchi è D.M. 21 maggio 2021, ma quale è il vantaggio dal punto di vista economico?

Questo sistema consente a chi realizza l’intervento, un’azienda, ma nel particolare una ESCo in qualità di fornitrice di servizi e soluzioni in campo energetico o il fornitore di tecnologia, di ottenere un extra sul risparmio energetico che viene monetizzato con la vendita del certificato rilasciato dal Gse a seguito dell’intervento di efficientamento. In questo modo si garantisce una maggior distribuzione degli oneri e dei rischi delle diverse parti coinvolte, rendendo l’investimento più sostenibile.

In sostanza, il concetto intangibile del risparmio energetico viene così visualizzato e monetizzato attraverso un certificato quale flusso di ricavo in ingresso. E, dall’altra parte, questo consente alle Esco di finanziare qualche investimento in più perché il certificato è un flusso finanziario.

Cosa fanno le ESCo?

Agiscono in tutti gli ambiti in cui un singolo intervento o la combinazione di diversi interventi possono generare risparmi di energia. Possono dunque proporre progetti che integrano interventi di efficienza energetica e impianti alimentati da fonti rinnovabili. Quello che viene offerto è in sostanza un servizio integrato, omnicomprensivo e viene utilizzato, quando necessario, il meccanismo del Finanziamento tramite terzi (Ftt).

Ad un teorico costo zero per il cliente, viene offerta la diagnosi, il progetto, gli interventi di efficientamento e la gestione energetica post intervento. Stipulano con l'ente pubblico o l'azienda cliente un particolare contratto che consente loro di garantire il ritorno dell’investimento con i risultati dell’intervento (risparmio energetico) e con gli incentivi nazionali all’efficienza energetica e alle rinnovabili.

Quali tipi di contratto offrono le ESCo per i clienti?

Le ESCo offrono determinati tipi di contratti per i propri clienti.

Nei contratti a risparmi condivisi la ESCO anticipa i costi di investimento; i risparmi mensili sono suddivisi fra la ESCO e l'utente sulla base del tipo di intervento e del tempo di ritorno dell'investimento. Stipulando tale contratto, quindi, l'utente si fa carico di pagare alla ESCO una quota dell'ammontare della bolletta energetica annua (circa il 70-90%).

Nei contratti a prestazioni garantite: l'intervento viene realizzato attraverso un finanziamento bancario; la ESCO si fa garante delle prestazioni minime dell'impianto, in cambio gli spetterà un compenso mensile in base ai requisiti tecnici raggiunti. In caso che il rendimento prospettato dalla ESCO non sia raggiunto, sarà la stessa ESCO a dovere pagare la differenza.

Nei contratti di Servizio Energia: si cura soprattutto la climatizzazione degli edifici, in cui la ESCO garantisce all'utente un risparmio prefissato rispetto alla spesa energetica preesistente, stabilendo un conguaglio annuale collegato ad una serie di indici: prezzi del combustibile, inflazione, costo della manodopera.

https://agricolae.eu/agrivoltaico-o-agrisolare-due-facce-della-stessa-medaglia-differenze-e-vantaggi-che-rendono-gli-agricoltori-proprietari-energetici/