In Parlamento20 Marzo 2024 10:40

Energia, interrogazione Bonelli (Avs Camera): su adeguamento Pniec a indicazioni Commissione Ue e rinnovabili

Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-01091

presentato da

BONELLI Angelo

testo di

Martedì 19 marzo 2024, seduta n. 265

BONELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

la recente COP28 di Dubai si è conclusa con un accordo tra le parti che riconosce per la prima volta la necessità di una transizione dai combustibili fossili, il che rende sempre più necessaria l'adozione di azioni risolute per garantire che la nuova capacità di energia pulita sostituisca attivamente l'energia prodotta da carbone, petrolio e gas;

a livello nazionale lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione è il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), la cui ultima versione è stata trasmessa alla Commissione europea il 19 luglio 2023;

i recenti rilievi mossi della Commissione europea mostrano come il PNIEC non riesca a centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti previsti a livello continentale, ossia -55 per cento al 2030 rispetto al 1990 e per quanto riguarda la penetrazione delle fonti rinnovabili, sebbene la stima del PNIEC garantirebbe per queste ultime il 40,5 per cento dei consumi totali di energia al 2030 a fronte di una richiesta minima del 39 per cento prevista dal regolamento (Ue) 2018/1999 per il nostro Paese, il target non risulta particolarmente ambizioso, dato che la direttiva RED III impone di arrivare – come dato medio Ue – almeno al 42,5 per cento di penetrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico, con l'ambizione di arrivare a quota 45 per cento sempre al 2030;

secondo il recente rapporto di Legambiente «Scacco matto alle rinnovabili 2024», presentato durante i lavori del K.EY-The energy transition expo di Rimini, nel 2023 sono stati registrati appena 5.677 MW (Megawatt) totali di nuove installazioni di impianti di produzione da rinnovabili, una crescita decisamente lenta rispetto ai numeri di installazioni annuali che servirebbero per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030, ossia 90 GW (Gigawatt) di nuove installazioni, pari a quasi 13 GW di nuova potenza annuale dal 2024 al 2030;

a preoccupare, in particolare, è la scarsità dei grandi impianti realizzati nel 2023: secondo i dati di Elettricità futura, infatti, dei 487 MW di eolico, l'85 per cento degli impianti ha una taglia superiore ai 10 MW ma dei 5.234 MW di fotovoltaico il 38 per cento degli impianti ha una potenza inferiore ai 12 kW (kilowatt) e il 78 per cento è sotto il MW;

al 17 gennaio 2024 sarebbero 1.376 le richieste per l'istallazione di nuovi impianti ancora in fase di valutazione, un dato che dà l'idea di un grande fermento da parte delle imprese ma che non trova ad oggi riscontro nelle autorizzazioni rilasciate, vista la lentezza legata alle procedure;

anche dal punto di vista normativo si registra un pesante ritardo dei decreti attuativi attinenti al settore energetico e in particolare alle rinnovabili, che il Governo è chiamato ad adottare, come il decreto delle aree idonee o quello per stabilire termini e modalità per il funzionamento della piattaforma digitale, quale servizio di supporto alle Regioni e alle Province autonome nel processo di individuazione delle stesse;

nonostante i primi segnali positivi arrivati con il decreto sulle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), a cui si è aggiunto il decreto sulle regole attuative, ad oggi sono solo 154 le forme di energia condivisa realizzate in Italia, tra Comunità energetiche rinnovabili e configurazioni di autoconsumo collettivo;

se e quando il Ministro interrogato intenda adeguare il PNIEC secondo le indicazioni della Commissione europea, rimodulando gli obiettivi di penetrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico per raggiungere la quota di energia prodotta da tali fonti pari ad almeno il 42,5 per cento del consumo complessivo a livello nazionale e quali iniziative intenda assumere per accelerare il rilascio delle autorizzazioni per l'istallazione di nuovi impianti, implementando soprattutto i grandi impianti, anche attraverso lo snellimento degli iter autorizzativi e il completamento dei provvedimenti normativi attuativi di competenza.
(3-01091)