In Parlamento6 Marzo 2024 11:29

Energia, interrogazione Benzoni (Azione Camera): su ammontare incentivi a rinnovabili

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01039

presentato da

BENZONI Fabrizio

testo di

Martedì 5 marzo 2024, seduta n. 256

BENZONI, BONETTI, D'ALESSIO, GRIPPO e SOTTANELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica . — Per sapere – premesso che:

dal 2005 sono stati concessi alle fonti rinnovabili elettriche incentivi in diverse forme – quali «conti energia», certificati verdi, tariffe incentivanti – che gravano sulle bollette dei consumatori per circa 10 miliardi di euro all'anno;

nonostante i costi degli impianti fotovoltaici si siano ridotti considerevolmente e così anche il costo del kilowattora da essi generato, continuano ad essere erogati numerosi incentivi in nuove forme;

il cosiddetto «superbonus 110», ad esempio, remunerava completamente anche il costo di installazione di pannelli solari, senza considerare il miliardo di euro di contributi in conto capitale agli impianti agro-fotovoltaici;

oltretutto, alle numerose comunità energetiche previste in Italia saranno erogati incentivi che, secondo le previsioni del Governo, ammonteranno a diversi miliardi di euro;

è previsto, inoltre, un importante sviluppo di impianti eolici offshore, i cui costi di investimento e di esercizio, in particolare nel caso della tecnologia galleggiante, appaiono al momento ben al di sopra dei costi di mercato dell'energia elettrica e dovranno, quindi, essere incentivati;

le bozze del cosiddetto decreto «Fer2», dedicato alle fonti energetiche non mature, contrariamente ad ogni buona pratica internazionale, da una parte sembrano trattare l'eolico offshore galleggiante come una tecnologia matura, prevedendo un contingente di 3,8 gigawatt, dall'altra indicano una remunerazione di 185 euro per megawattora per 25 anni, tipica di una tecnologia non matura, quindi costosa;

in Europa esistono solo 4 prototipi di impianti eolici offshore galleggianti per un totale di 193 megawatt: due in Scozia, uno in Portogallo e uno in Norvegia; tutti in condizioni di vento più intenso e mare meno profondo rispetto alle coste italiane, quindi meno costosi che in Italia;

non si comprende come mai, anziché finanziare progetti pilota di taglia simile, per verificare poi eventualmente la reale fattibilità e la convenienza economica, si intenda puntare direttamente a 3.800 megawatt, 20 volte di più che nel resto d'Europa;

infine, per fronteggiare la variabilità degli impianti solari ed eolici e la loro concentrazione in alcune regioni del Sud, ingenti investimenti sono previsti sia per il potenziamento delle linee di trasmissione in alta tensione, sia per l'installazione di notevoli capacità di batterie, che dovranno essere sostituite ogni 10-15 anni –:

a quanto ammontino gli incentivi concessi finora e quelli futuri alle fonti rinnovabili e, in tale contesto, quanto si preveda graveranno sulle bollette elettriche i costi di investimento per il potenziamento delle linee di trasmissione e di distribuzione e per l'installazione dei diversi sistemi di accumulo di energia elettrica previsti sino al 2030.
(3-01039)