News16 Febbraio 2022 16:43

Energia, Gadda (Iv), salvare settore agroalimentare, servono interventi mirati del Governo

“Dobbiamo evitare che la dipendenza energetica dall’estero, che cittadini e imprese stanno sperimentando nei rincari enormi delle bollette di gas ed energia elettrica, diventi anche dipendenza alimentare". Lo ha detto Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura della Camera, nella replica al question time con il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, a proposito della richiesta della collega Sara Moretto di accompagnare le imprese, anche quelle agricole, nella transizione energetica verso maggiore efficienza e indipendenza.
"L’intero settore agricolo, della trasformazione e dell’indotto, rischia di fermarsi per gli aumenti dei costi di produzione e dei trasporti, e la conseguente mancanza di materie prime, semilavorati, mezzi tecnici e imballaggi. Questa situazione riduce il potere di acquisto dei cittadini e la disponibilità a scaffale di beni primari, e contemporaneamente genera una crisi di liquidità in un comparto strategico come quello del Made in Italy agroalimentare. Servono misure straordinarie da parte del governo dedicate a questa filiera, già fortemente provata dagli effetti dei cambiamenti climatici e da un mercato internazionale sempre più aggressivo. Lo stop produttivo significa cassa integrazione e perdita di competitività nel mercato nazionale ed estero che con grande impegno ci siamo conquistati negli anni. Servono risposte straordinarie immediate per calmierare i costi di produzione, decontribuzione, e politiche di medio lungo termine per evitare che la crisi energetica impatti ancora sulla nostra economia, dal campo alla tavola. Come Italia Viva abbiamo chiesto al ministro risorse straordinarie, e un impegno per lo sblocco in tempi rapidi dei bandi contenuti nel Pnrr rispetto ad agrisolare, agrivoltaico, biogas e accordi di filiera".
"Deve finire l’approccio ideologico nella politica energetica, servono impianti di nuova generazione e un mix di fonti. Non possiamo più permetterci burocrazia negli iter autorizzativi e veti strumentali, che hanno spesso mortificato anche gli investimenti energetici nel mondo agricolo, perché tutto questo si trasferisce nei prezzi al consumo e nella solidità del nostro sistema produttivo”, conclude.