“Mentre il Governo italiano sta impegnando ingenti risorse per affrontare il caro energia, riscontriamo ancora una volta l’immobilismo, o peggio, le strategie geopolitiche suicide della Commissione Europea. Non solo assistiamo al blocco del Nord Stream 2 e all’irresponsabile cancellazione del raddoppio del Tap, necessario per la diversificazione degli approvvigionamenti di gas nel nostro paese e in Europa, ma l’Europa decide di congelare i rapporti con la Russia, lasciando le nostre imprese e le famiglie a rischio blackout. Tutto questo mentre Putin e Xi Jinping programmano un nuovo gasdotto che dalla Russia rifornirà la Cina per altri 50 miliardi di metri cubi all'anno. Se il gas russo andrà sempre più verso Pechino, anziché verso l'Europa, non potranno che mantenersi alti per noi i costi di approvvigionamento e dunque l’aggravarsi del caro energia in Italia e nel Vecchio Continente”. Lo dichiara il senatore Paolo Arrigoni, responsabile del dipartimento Energia della Lega.