Politica25 Maggio 2023 13:28

Emilia-Romagna, interrogazione Cavandoli (Lega): su fondi non spesi per messa in sicurezza corsi d’acqua regionali

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01054

presentato da

CAVANDOLI Laura

testo di

Mercoledì 24 maggio 2023, seduta n. 108

CAVANDOLI, DAVIDE BERGAMINI, MORRONE e RAVETTO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

secondo quanto riportato da «Open online» del 4 maggio 2023, la regione Emilia-Romagna ha restituito fra il 2021 e il 2022 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 55,2 milioni di euro di un finanziamento statale di 71,9 milioni per la manutenzione e la messa in sicurezza dei corsi di acqua della regione, citando i rapporti della Corte dei conti e affermando che la giunta regionale, a guida del Partito Democratico, non li ha spesi nei tempi previsti;

l'articolo riporta alcune tipologie di interventi finanziati con le risorse perdute come la «Manutenzione ordinaria per sistemazione rete idrografica del bacino Lamone»; i «Lavori di sfalcio, taglio vegetazione riprofilatura e ripristino sponde in frana in tratti saltuari nei corsi d'acqua dei Bacini del T. Idice e del T. Sillaro»; gli «Interventi urgenti e d'emergenza nei corsi d'acqua dei bacini del torrente Idice», quelli «d'emergenza nei corsi d'acqua dei bacini del torrente Sillaro»; i «Lavori di sfalcio, taglio vegetazione riprofilatura e ripristino sponde in frana in tratti saltuari dei torrenti Idice, Savena, Sillaro, Quaderna, Gaiana e Fossatone», i «Lavori di Manutenzione Torrente Ravone», quindi diretti alla messa in sicurezza di alcuni corsi d'acqua recentemente esondati;

l'articolo riporta, inoltre, una difesa della regione basata per lo più su quanto riportato nella relazione della Corte dei conti, per cui quelle somme non furono utilizzate per le «dinamiche del Patto di stabilità che ha impedito di spendere le risorse residue» e, da parte della Corte, «la obiettiva constatazione della mancata realizzazione da parte dell'Amministrazione regionale, in un arco di tempo durato oltre un decennio, dell'opera di sistemazione idrogeologica per l'importo di circa 55 milioni, oltretutto finanziato interamente dallo Stato e che, per via di quanto emerso, ha determinato la restituzione di detta somma al bilancio del Ministero»;

nello stesso giorno il medesimo sito pubblica la risposta in una nota dell'ufficio stampa della regione che sosterrebbe di aver riottenuto i fondi grazie a un accordo con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti chiarendo che quei fondi sono ora destinati al sistema idroviario Padano-Veneto e non alle opere di sicurezza dei fiumi e alla prevenzione del dissesto. «Open online» replica: «Ai rapporti della Corte dei conti sul bilancio della regione era allegata copiosa documentazione, fra cui la delibera 489 del 2021 con un lungo elenco di opere fra cui la messa in sicurezza dei torrenti e fiumi citata da Open» e «Ora la regione precisa che i 55 milioni erano utilizzabili solo per la navigabilità dei corsi di acqua (che aiuta comunque a metterli in sicurezza), spiega di averli riottenuti ma non le ragioni per cui per anni questi fondi non sono stati spesi. C'è da sperare quasi che non siano stati proprio spesi i soldi per il piano di messa in sicurezza degli argini ben dettagliati in quella delibera 489 del 2021 esaminata dalla Corte dei conti, visto il risultato di questi giorni. Perché se davvero spesi sono stati spesi evidentemente assai male» –:

se il Ministro interrogato intenda chiarire i fatti sopra esposti in merito ai finanziamenti non spesi dalla regione Emilia-Romagna o comunque chiarire se i fondi furono restituiti perché non effettivamente spesi, anche indicando, per quanto di competenza, le possibili correlazioni degli interventi previsti nell'originaria dotazione con la disastrosa alluvione del territorio.
(4-01054)