Energia23 Febbraio 2023 13:14

Ecco il Piano strategico di Eni 2023-2026: sicurezza, diversificazione, tecnologia e innovazione i capisaldi

Eni conferma gli obiettivi di riduzione delle emissioni Scope 1, 2 e 3 rispetto al 2018: -35% entro il 2030; -80% entro il 2040; e net zero entro il 2050.
La produzione Upstream è prevista crescere a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2026, per poi stabilizzarsi fino al 2030. La quota di produzione del gas salirà al 60% entro il 2030. È confermato l'obiettivo di zero emissioni nette Upstream Scope 1 + 2 entro il 2030.

“Il Piano presentato oggi conferma la forza e l'efficacia della nostra strategia. Nel 2014 abbiamo intrapreso un percorso di trasformazione industriale e finanziaria che ci ha progressivamente permesso di creare valore anche in scenari difficili, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale. Abbiamo focalizzato la nostra strategia di esplorazione e produzione principalmente sul gas, facendo leva sulle nostre produzioni e diversificando gli investimenti tra diversi Paesi". Lo ha detto Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni presentando oggi il Piano Strategico della Società per il periodo 2023-2026. "Questo ci ha permesso di attuare il nostro Piano finalizzato alla sostituzione di 20 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2025. Abbiamo trasformato la nostra piattaforma downstream e investito significativamente in tecnologia per creare e far crescere i nostri business legati alla transizione energetica, con l'obiettivo di azzerare le emissioni Scope1,2 e 3. Questo ci consente oggi di confermare pienamente i nostri obiettivi di decarbonizzazione, nonostante lo scenario attuale della sicurezza energetica e la necessità di far fronte a una forte domanda di energie tradizionali - ha aggiunto -. Oggi possiamo delineare chiaramente come sarà Eni nel 2030: le nostre attività Upstream non genereranno più emissioni nette; la nostra produzione di idrocarburi sarà composta principalmente da gas; la nostra capacità di biocarburanti supererà i 5 milioni di tonnellate all'anno; la nostra capacità di energia rinnovabile sarà superiore ai 15 GW. E i nostri investimenti nella tecnologia più rivoluzionaria legata alla transizione energetica - la fusione a confinamento magnetico - saranno prossimi a concretizzarsi nel primo impianto industriale. Infine, abbiamo profondamente rafforzato la Società dal punto di vista finanziario attraverso l'ottimizzazione e la razionalizzazione delle spese, e questo ci permette oggi di presentare forti obiettivi finanziari: un significativo CFFO generato sia dalle nostre attività tradizionali che dal contributo delle attività legate alla transizione; un modello di business a satelliti che ci consente di valorizzare le nostre attività liberando al contempo risorse aggiuntive per gli investimenti nella transizione; e un livello di debito molto basso. La nostra solidità finanziaria ci permette oggi di creare valore crescente per i nostri azionisti e di potenziare la politica di remunerazione", ha concluso Descalzi.

La strategia di Eni mira a soddisfare ciascuno dei pilastri essenziali del trilemma energetico, raggiungendo la sostenibilità ambientale parallelamente alla sicurezza energetica e all'accessibilità. Ciò significa diversificare a livello geografico e tecnologico le fonti energetiche, creando un differente mix energetico e mantenendo una forte attenzione alla creazione di valore per gli azionisti.

La Società persegue questi obiettivi:
proseguendo nello sviluppo di nuove risorse di gas, diversificando la presenza geografica, facendo leva sulle proprie attività esplorative altamente performanti e sul proprio approccio di sviluppo fast-track, aumentando i ritorni economici e riducendo le emissioni.
focalizzandosi sulle nuove tecnologie e sul loro sviluppo fast-track, sia per creare un mix energetico diversificato per la transizione energetica sia per sostenere la sicurezza energetica, proseguendo nel creare valore e perseguendo al contempo opportunità breakthrough.
Rimanendo agili e innovativi, per esempio nello sviluppo del modello satellitare con entità dedicate in grado di accedere autonomamente ai mercati dei capitali per finanziare la propria crescita e fare emergere il valore reale di ogni business (Plenitude, Sustainable Mobility, Var Energi, Azule Energy).

NATURAL RESOURCES

La divisione Eni Natural Resources garantirà elevati ritorni economici, crescita di valore e riduzione delle emissioni, facendo leva sull’eccellenza della Società nell’attività di esplorazione e nei progetti integrati e fast-track.
Il mid-stream gas di Eni ha dimostrato la sua resilienza e beneficerà sempre più della riconfigurazione del business con livelli più elevati di fornitura di gas equity.
Eni continua a rispondere alla sfida della riduzione delle emissioni nelle sue attività operative, costruendo una nuova attività di cattura del carbonio e creando integrazione con la propria bioraffinazione attraverso lo sviluppo dell'innovativa rete di agri-hub.

Produzione: crescita media del 3-4% nei quattro anni del Piano e poi plateau fino al 2030; aumento progressivo della quota di gas in portafoglio fino al 60% entro il 2030.
Upstream, net carbon footprint (Scope 1 e 2): riduzione del 65% entro il 2025 rispetto al 2018, confermando l’obiettivo di net zero entro il 2030.
Emissioni di metano: confermato l’impegno a mantenere l’intensità emissiva Upstream al di sotto dello 0,2%; un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni verrà stabilito dopo il completamento nel corso dell’anno di una campagna di misurazione presso gli asset operati.
Esplorazione: 2,2 miliardi di boe di nuove risorse nel Piano quadriennale, di cui il 60% di gas; UEC di circa 1,5 $/boe.
Capex Upstream: €6-6,5 miliardi in media all'anno durante il periodo del Piano.
Upstream, Free Cash Flow organico per barile in aumento del 20% nel 2026 rispetto al 2023, a scenario costante.
Ebit cumulativo di GGP a oltre €4 miliardi nel Piano e tra €1,7 - €2,2 miliardi nel 2023.
CCS: 30 MPTA di capacità gross di carbonio stoccata entro il 2030.
Agro-feedstock: oltre 700.000 tonnellate nel 2026 per rifornire le bioraffinerie Eni.

Nel corso del Piano Eni approverà una serie di FID (Final Investment Decision) di elevata qualità, tra cui le strutture A/E in Libia, Hail e Ghasha e le espansioni di Lower Zakum negli Emirati Arabi Uniti, oltre a Costa d'Avorio, Kazakistan, Angola e possibili nuove attività nel Mediterraneo orientale.
Allo stesso tempo, nel 2023, Eni avvierà le prime fasi di Baleine in Costa d'Avorio e del Congo LNG, gli start-up in Egitto, Emirati Arabi Uniti e Norvegia, e continuerà il programma di sviluppo delle attività in Algeria, mentre nel 2024 la Società avvierà le start-up in Italia, Egitto, Costa d'Avorio Fase 2, Kazakistan e Norvegia.
Di conseguenza, Eni prevede una crescita media annua della produzione del 3-4% nel periodo di Piano. Entro il 2026 la Società avrà aggiunto circa 800.000 boe al giorno da start-up e ramp-up con elevati rendimenti, ridotto periodo di payback e con costi unitari al top dell’industria.
Eni continuerà a concentrarsi su progetti con un rapido time to market, facendo leva sull'elevata qualità del portafoglio, confermata dai bassi costi tecnici e dall'elevato cash flow per barile, al top dell’industria; Capex in media pari a €6-6,5 miliardi all’anno durante il periodo del Piano.

Eni continua a seguire il suo dual exploration model e punta all'esplorazione con elevati livelli di partecipazione, in aree con attività e infrastrutture esistenti come il Nord Africa, Africa Occidentale e gli Emirati Arabi Uniti - circa il 90% della sua spesa, a sostegno del suo track-record nella creazione di valore al top dell’industria.

Eni investirà €2,1 miliardi nei prossimi quattro anni, con un target di 2,2 miliardi di barili di olio equivalente a circa $1,50 /boe di costo esplorativo, con l'obiettivo del 60% di scoperte a gas.

La grande attenzione alla crescita del valore della Società consentirà anche di ridurre l'impronta carbonica netta Scope 1 e 2 di Eni del 65% entro il 2025 rispetto al 2018, in linea con l'obiettivo di zero emissioni nette del 2030.

Per quanto riguarda il GGP, Eni conferma che sostituirà completamente i volumi di gas russo entro il 2025, facendo leva sulle forti relazioni con i Paesi produttori e sul suo approccio di sviluppo fast-track dei progetti aumentando i volumi da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo LNG e Qatar.
I volumi contrattualizzati di GNL sono attesi superare i 18 milioni di tonnellate all'anno entro il 2026 (9 MTPA nel 2022).
Eni prevede che GGP generi un Ebit sui 4 anni pari a oltre 4 miliardi di euro, superiore a quello del piano precedente, facendo leva su un portafoglio più diversificato e flessibile e su una maggiore componente equity. Tale risultato incorpora l’assunzione di mercati gas in normalizzazione nel corso del Piano; Eni si aspetta di generare un EBIT tra €1,7 e €2,2 miliardi nel 2023.

La CCS contribuirà a ridurre le emissioni nette di Eni e a fornire una soluzione per altri emittenti hard to abate, oltre al settore energetico. La Società ha in fase di sviluppo progetti importanti che utilizzano giacimenti esauriti, infrastrutture esistenti e indicatori economici ben definiti. Uno dei più avanzati, Hynet, situato nella baia di Liverpool, è in linea per lo start-up programmato nel 2025 con una capacità di stoccaggio iniziale di 4,5 milioni di tonnellate all'anno. Per Ravenna Fase 1, il cui sviluppo è stato recentemente avviato, lo start-up è programmato per l’inizio del 2024. Eni sta inoltre portando avanti un secondo progetto nel Regno Unito, utilizzando il suo giacimento esaurito di Hewett, potenzialmente pronto per il 2027 e finalizzato alla decarbonizzazione delle aree di Bacton e dell'estuario del Tamigi, oltre a perseguire opportunità in Nord Africa e Medio Oriente.

ENERGY EVOLUTION

Eni prosegue nella trasformazione dei suoi business tradizionali e nella crescita delle sue nuove attività liberando valore e supportando i suoi clienti nella riduzione delle emissioni.

EBIT aumenterà progressivamente nel corso del Piano quadriennale, raddoppiando nel 2026 rispetto al 2023.
CFFO ante capitale circolante rappresenterà più del 20% di quello dell’intero Gruppo nel 2026.

Refining and Marketing, dopo aver generato risultati record nel 2022, si prevede che continuerà a beneficiare dei miglioramenti strutturali attuati, con un EBIT pro-forma per il 2026 di circa €1,4 miliardi, ben al di sopra dei livelli storici, nonostante si preveda la normalizzazione dei margini di raffinazione nell’arco del Piano.

A tale miglioramento contribuisce la crescita di Eni Sustainable Mobility, costituita all'inizio di quest'anno, che combina la bioraffinazione, il bio-metano e la vendita di prodotti per la mobilità e che ha l’obiettivo di evolvere in una società multi-servizio e multi-energie, generando e liberando nuovo valore.

· Accelerazione del target di capacità di bioraffinazione: oltre 3 milioni di tonnellate all'anno entro il 2025, rispetto ai 2 milioni di tonnellate del Piano precedente, e oltre 5 milioni di tonnellate all'anno entro il 2030, grazie al contributo delle iniziative recentemente annunciate in Italia, Malesia e Stati Uniti.
· Integrazione verticale con l'Upstream come elemento distintivo della strategia di bioraffinazione: 700.000 tonnellate di feedstock entro il 2026.
· Una rete di oltre 5.000 punti vendita in Europa per commercializzare e distribuire nuovi vettori energetici, come l'elettricità e, in prospettiva, l'idrogeno. Eni prevede di aggiungere circa 300 nuove stazioni nel corso del periodo del Piano.
· EBITDA di Sustainable Mobility pari a €1,5 miliardi di euro entro il 2026, con una crescita media annua del 20% rispetto al 2023, che contribuisce a migliorare i risultati attesi del Downstream.

Plenitude, la società di Eni che integra rinnovabili, soluzioni energetiche per i clienti e una rete capillare di ricarica per veicoli elettrici (EV) sta sviluppando la sua pipeline di progetti rinnovabili e ha raggiunto l'obiettivo al 2022 di oltre 2 GW di capacità installata.
Plenitude prevede di realizzare oltre 7 GW di capacità installata entro la fine del 2026 e più che raddoppiare la sua rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, portandola a 30.000 unità entro la fine del Piano.

Dopo aver raggiunto l'obiettivo di oltre 600 milioni di euro di EBITDA proforma nel 2022, la Società prevede di triplicare questa cifra fino a €1,8 miliardi nel 2026. L'integrazione delle attività di vendita retail, con oltre 11 milioni di clienti entro il 2026, delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica presenta notevoli sinergie dal punto di vista operativo, oltre a garantire diversificazione e resilienza finanziaria.

Con l'espansione della sua offerta di prodotti e servizi decarbonizzati, si prevede che la crescita di Plenitude continuerà a essere significativa, supportata da oltre 11 GW di progetti e opportunità.

Nel corso del Piano Versalis raggiungerà una redditività sostenibile grazie alla trasformazione verso un modello di business più sostenibile e competitivo. La Società proseguirà nel suo percorso di trasformazione in una società chimica pienamente specializzata e sostenibile, incrementando la propria presenza nei mercati dei clienti finali e costruendo una posizione di leadership nel settore della biochimica. La Società punterà a crescere nei mercati target con investimenti nella sua piattaforma di compounding e in nuove tecnologie. Versalis sta sviluppando processi di riciclo complementari, migliorando l'efficienza energetica e sviluppando tecnologie altamente innovative.

TECNOLOGIA

L'innovazione che caratterizza le attività di Eni conferma il vantaggio di porre la tecnologia al centro della strategia della Società.

L'impegno di Eni è testimoniato da oltre 1.000 professionisti, più di 400 progetti e da circa 8.000 brevetti, gestiti attivamente per il loro impiego strategico.
Dal 2014, Eni ha anche potenziato significativamente la collaborazione con le principali università e ha creato veicoli di venture capital e venture builder per promuovere il trasferimento tecnologico, generando valore gross dalle proprie tecnologie proprietarie per circa €9 miliardi dal 2014.

Eni Next, con il suo investimento in CFS, lo spin-off del MIT, sta accelerando lo sviluppo della fusione a confinamento magnetico. SPARC, l'impianto sperimentale progettato per generare energia netta, è in fase di costruzione, con start-up programmato per il 2025, e sarà seguito dal primo impianto industriale, chiamato ARC, previsto per i primi anni del 2030.

STRATEGIA FINANZIARIA

La forza finanziaria di Eni consente alla Società di eseguire la sua strategia di business, assicura flessibilità e garantisce ritorni ai suoi investitori.

Sulla base dell'ipotesi di scenario di Eni:

EBIT 2023 pari a €13 miliardi, il secondo migliore risultato in 10 anni dopo il record del 2022, a conferma della qualità del business che Eni sta costruendo.
CFFO 2023 ante capitale circolante pari a oltre €17 miliardi e a oltre €69 miliardi nell’arco del Piano. A scenario costante, il CFFO 2026 sarà superiore di oltre il 25% a quello del 2023, trainato dall'E&P, dai contributi positivi di tutti i settori e dalla crescita dei principali business di transizione, Plenitude e Sustainable Mobility. Ciò implica una crescita media annua per azione del 12% nel periodo di piano a scenario costante 2023.
ROACE medio del 13% nel periodo 2023-2026 a scenario costante 2023, +7 punti percentuali rispetto alla media del periodo 2010 - 2019, a conferma della produttività del capitale di Eni
Capex 2023 pari a circa a €9,5 miliardi e €37 miliardi nell’arco di Piano. In USD, e a parità di inflazione, ciò rappresenta un +15% (rispetto al Piano precedente), per le nuove opportunità e l’ampliamento e l’accelerazione dei progetti Upstream esistenti caratterizzati da elevati ritorni. Questi progetti generano un valore significativo e continueranno a farlo ben dopo la fine del Piano. Le spesa destinata alle attività zero e low carbon sarà pari a circa il 25% degli investimenti di Gruppo.
Leverage tra 10-20% nel periodo del Piano, a conferma della disciplina nella gestione del capitale e dei costi e della qualità del portafoglio della Società.

Eni nel 2022 ha raggiunto eccellenti risultati finanziari, ha contribuito alla stabilità delle forniture energetiche per i clienti, progredendo nel Piano di decarbonizzazione, a conferma della qualità del business che stiamo costruendo.

POTENZIAMENTO DELLA REMUNERAZIONE AGLI AZIONISTI

Gli eccellenti progressi finanziari e strategici di Eni consentono di semplificare e potenziare la politica di remunerazione della Società. Una distribuzione attrattiva per gli azionisti è una priorità della Società. D’ora in avanti, Eni intende distribuire tra il 25% e il 30% del CFFO annuale attraverso una combinazione di dividendi e buyback. In presenza di upside, la Società prevede di destinare alla remunerazione il 35% del CFFO incrementale, mentre si aspetta di poter ricorrere, in prima istanza, alla flessibilità finanziaria, alla modulazione dei Capex e alla flessibilità temporale in caso di downside.

L'atteso miglioramento della performance sottostante e il buyback consentiranno inoltre al dividendo di continuare a crescere nei prossimi anni.

In linea con la policy, il dividendo annuale 2023 viene portato a €0,94 per azione, con un aumento del 7% rispetto al 2022. Eni continuerà a pagarlo in quattro rate trimestrali uguali, a settembre 2023, novembre 2023, marzo 2024 e maggio 2024.

Considerando anche le aspettative di Eni per lo scenario e l'andamento dei business, la Società lancerà nel 2023, dopo l'approvazione degli azionisti a maggio, anche un programma di acquisto di azioni proprie per un valore di €2.2 miliardi, pari circa il 4.5% delle azioni in circolazione all'attuale prezzo.

L'applicazione della nuova politica di remunerazione allo scenario implica un ritorno per gli azionisti nel periodo del Piano pari al 40% dell'attuale capitalizzazione di mercato e nel 2023 un rendimento complessivo per gli azionisti dell’’11% all’attuale prezzo.

BILANCIO E POSIZIONE FINANZIARIA SOLIDI

Eni ha una posizione finanziaria solida e un’elevata capacità di generazione di cassa. Nel corso del Piano quadriennale, sulla base del nostro scenario, Eni genererà un Free Cash Flow organico ante capitale circolante di oltre €32 miliardi, il che implica che dopo la remunerazione agli azionisti il leverage sarà tra il 10-20% nell’arco del periodo del Piano.