Politica20 Luglio 2022 10:51

Draghi: L’Italia è forte quando sa essere unita. Mai come in questo momento sono stato orgoglioso di essere italiano. L’unica strada per restare insieme è ricostruire da capo questo patto

“Ho rassegnato le dimissioni giovedì scorso” “la decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato questo governo sin dalla sua nascita. Il presidente della Repubblica le ha respinte” e “mi ha chiesto di informare il Parlamento”. Il governo nacque per affrontare “tre emergenze, quella pandemica, quella economica e quella sociale. Un governo, disse il presidente, di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica e faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili. Tutti i partiti con una sola eccezione decisero di rispondere a quell’appello”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato per le comunicazioni sulla fiducia. "In questi mesi l’unità nazionale è stata la maggior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo. Ritengo che un presidente del Consigli che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile. E questo presupposto è ancora più importante in un contesto di emergenza che deve prendere decisioni che incidono sulla vita degli italiani. L’amplissimo consenso di cuoi il governo ha goduto ha permesso di avere tempestività nelle decisioni che il presidente della Repubblica aveva richiesto. A lungo le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni”, ha proseguito il premier.

"Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, alle misure di sostegno economico siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia e a dare slancio alla ripresa economica. La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire più di altri paesi dalla recessione provocata dalla pandemia. Los corso anno l'economia è cresciuta del 6,6% e il rapporto debito/pil è sceso di 4,5 punti percentuali. La stesura del Pnrr ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente. Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco degli appalti oltre alla corposa agenda delle semplificazioni sono un passo avanti essenziale per modernizzare l’Italia. Ad oggi tutti gli obiettivi dei primi due semestri del Pnrr sono stati raggiunti. Abbiamo già ricevuto dalla Commissione europea 45,9 mld di euro a cui so aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi per un totale di 67 miliardi”, ha detto Draghi.

“Con il forte appoggio parlamentare della maggioranza e dell'opposizione abbiamo reagito con assoluta fermezza all'invasione dell’Ucraina da parte della Russia - ha aggiunto il presidente del Consiglio -. La condanna della atrocità russe e il pieno sostegno all’Ucraina hanno mostrato come l?Italia debba vere un ruolo guida all’interno dell’Unione europea e del G7. Allo stesso tempo non abbiamo mai smesso di cercare la pace che deve essere sostenibile e duratura. Siamo stati tra i primi a impegnarci affinché Russia e Ucraina potessero impegnarsi per evitare una catastrofe alimentare e allo stesso tempo uno spiragli negoziale. I progressi della settimana scorsa in Turchia sono incoraggianti speriamo possano essere consolidati.

Sul fronte dell'energia “ci siamo mossi con grande celerità per superare l’inaccettabile dipendenza energetica dalla Russia conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose. In pochi mesi abbiamo ridotto le nostre importazioni di gas russo dal 40 a meno del 25% del totale e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo. È un risultato che sembrava impensabile e che da tranquillità per il futuro dell’industria e alle famiglie, rafforza la nostra sicurezza nazionale e la nostra credibilità nel mondo” ha detto il presidente del Consiglio. “Abbiamo accelerato con semplificazioni profonde e massicci investimenti sul fronte delle energie rinnovabili per difendere l’ambiente e aumentare la nostra indipendenza energetica – ha proseguito il premier -. E siamo intervenuti con determinazioni per proteggere cittadini e imprese dalle conseguenze della crisi energetica con particolare attenzione ai più deboli. Abbiamo stanziato 33 miliardi quasi 2 punti di Pil nonostante i nostri margini di finanza pubblica fossero ristretti. Lo abbiamo potuto fare grazie a una ritrovata credibilità collettiva che ha contenuto l’aumento del costo del debito anche in una fase di rialzo dei tassi di interesse. Il merito di questi risultati è stato vostro e alla vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e a lavorare per il bene del paese con pari dignità nel rispetto reciproco”.

“La vostra è stata la migliore risposta all’appello dello scorso febbraio del presidente della Repubblica alla serietà, al bisogno di protezione, alle preoccupazioni per il futuro che arrivano da cittadini. Gli italiani hanno sostenuto a loro volta un miracolo civile e sono diventati i veri protagonisti delle politiche che di volta in volta mettevamo in campo”, ha ammesso Draghi citando la campagna di vaccinazione, l’accoglimento dei profughi ucraini e il Pnrr. “Mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano”.

“L’Italia è forte quando sa essere unita – ha proseguito il presidente del Consiglio -. Purtroppo con il passare dei mesi a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno posto un crescente desiderio di distinguo di divisione. Le riforme del Consiglio superiore della magistratura, del catasto delle concessioni balneari hanno mostrato un progressivo sfarinamento della maggioranza. In politica estera abbiamo assistito a tentativi di indebolire il sostengo del governo verso l’Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del presidente Putin. Le richieste di ulteriori indebitamento si sono fatte più forti proprio nel momento in cui era maggiore il bisogno di attenzione alla sostenibilità del debito. Il desiderio di andare avanti insieme è progressivamente esaurito e con esso la capacità di agire con efficacia e tempestività nell’interesse del paese. Come ho detto in Consiglio dei ministri il voto di giovedì scorso ha certificato la fine del patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte – ha detto Draghi – è un gesto politico chiaro che ha un significato evidente non è possibile ignorarlo perché equivarrebbe a ignorare il Parlamento. Non è possibile contenerlo perché vorrebbe dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi e ultimatum. L’unica strada se vogliamo ancora restare insieme è ricostruire da capo questo patto con coraggio, altruismo credibilità a chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, territori associazioni a favore della prosecuzione del governo è senza precedenti e impossibile da ignorare”.

“Si tratta di un sostegno immeritato ma che mi hanno colpito, due in particolare il primo di circa 2000 sindaci – ha spiegato Draghi -. Il secondo quello del personale sanitario verso cui la nostra gratitudine è immensa. Dobbiamo decidere se sia possibile ricreare le condizioni con cui governare è questo il cuore della nostra discussione di oggi e su cui confrontarci davanti ai cittadini. C’è bisogno di un governo in grado di muoversi con efficacia e tempestività su almeno 4 fronti il Pnrr un’occasione unica per migliorare le crescita di lungo periodo, sanare le disuguaglianze. Entro la fine di quest’anno dobbiamo raggiugnere 55 obiettivi che ci permetteranno di ricevere una nuova rata da 19 miliardi di euro. Gli obiettivi riguardano temi fondamentali come le infrastrutture digitali il sostegno al turismo, la creazione di alloggi universitari e borse di ricerca, a lotta al lavoro sommerso. Completare il Pnrr è un lavoro di serietà verso i cittadini e i partner europei. Se non mostriamo di saper spendere questi soldi con efficacia e onestà sarà impossibile chiedere nuovi strumenti comuni di gestione delle crisi. L'avanzamento del Pnrr chiede tanti strumenti che lo compongono dalle ferrovie alla banda larga, dagli asili nido alle comunità. Dobbiamo impegnarci per realizzare tutti i progetti che abbiamo pensato, uniti contro la burocrazia inutile che spesso ritarda gli interventi e assicurarci che a partire dai comuni abbiamo tutti gli strumenti per assicurare l’attuazione. Allo stesso tempo dobbiamo procedere spediti con le riforme”, ha aggiunto Draghi sottolineando che occorre tenere "lontane le mafie dal Pnrr, il modo migliore per onorare la memoria di Falcone e Borsellino".

“Abbiamo approvato norme per rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati alla tutela dei consumatori” ha detto riferendosi alle norme sulla concorrenza “che toccano taxi e balneari. Il disegno di legge deve essere approvato prima della pausa estiva per consentire prima della fine dell’anno l’approvazione dei decreti attuativi. C’è bisogno di un sostegno al governo e non a proteste non autorizzate e talvolta violente contro la maggioranza di governo”, ha proseguito Draghi.

Sul Fisco, il presidente del Consiglio ha detto che è “complesso e spesso iniquo e per questo non sono state aumentate le tasse sui cittadini ” tuttavia per questo occorre procedere con uno sforzo di trasparenza, intendiamo ridurre le aliquote a partire dai redditi medio-bassi superare l’Irap razionalizzare l’Iva, i primi passi sono stati compiuti con l’ultima legge di bilancio, In Italia l’Agenzia delle Entrate conta 1.100 mld di euro di crediti residui pari a oltre il 60% del Pil, una cifra impressionante. Dobbiamo quindi approvare al più presto il completamento della riforma fiscale che include anche quella della riscossione e varare subito i decreti attuativi”.

“A fianco a questo c’è bisogno di una vera e propria agenda sociale” perché “crisi e pandemia hanno aumentato le disuguaglianze”, ha proseguito il premier. Nei primi giorni di agosto serve un provvedimento corposo per attenuare l’impatto sul cittadino e imprese dell’aumento dei costi dell'energia e rafforzare il potere di acquisto delle fasce più deboli della popolazione. Ridurre il carico fiscale dei lavoratori sulle fasce più basse è un obiettivo”, “spingere il rinnovo dei contratti collettivi” “dobbiamo muoverci verso un salario minimo” Il reddito di cittadinanza può ridurre la povertà ma può essere modificato per aiutare chi più ne ha bisogno”, “c’è bisogno di una riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita e un impianto sostenibile ancorato al sistema contributivo”

"L'Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica, come fatto in questi mesi. Il Vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori, spingere in modo convinto sull'energia rinnovabile. Per farlo, c'è bisogno delle necessarie infrastrutture". ha detto il presidente del Consiglio "Dobbiamo accelerare l'istallazione dei rigassificatori - a Piombino e a Ravenna. Non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture". "Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l'istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. È una questione di sicurezza nazionale".

“Dobbiamo portare avanti la transizione energetica verso fonti pulite. Entro il 2030 dobbiamo installare 70GW di fonti rinnovabili" "la siccità e le ondate di calore che hanno investito l’Europa ci ricordano che dobbiamo affrontare con serietà” i problemi climatici. “Penso alla questione idrica il pnrr stanzia più di 4 mld per questo investimento a cui va affiancato un piano acqua più urgente. Per le misure di efficientamento energetico e i bonus edilizi intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali e al contempo ridurre la generosità dei contributi", ha evidenziato Draghi. “Dobbiamo batterci per ottenere un tetto al prezzo del gas russo di cui beneficerebbero tutti e per la riforma del mercato elettrico che può cominciare da quello domestico anche prima di accordi europei. Queste misure sono essenziali per difendere il potere di acquisto delle famiglie e per tutelare i livelli di produzione delle imprese.

"Per fare tutte queste riforme serve un governo forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione e reciproco rispetto dei ruoli. All’Italia non serve una fiducia di facciata che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi serve un nuovo patto di fiducia sincero e concreto, i partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire a questo patto? Siete pronti a confermare questo sforzo compiuto nei primi mesi? Siamo qui in quest’aula oggi sono qui a questo punto solo perché gli italiani lo hanno chiesto. La risposta a queste domande non la dovete dare a me ma a tutti gli italiani", ha concluso Draghi.