Energia24 Ottobre 2022 11:57

Dopo il piano tedesco arriva quello francese per aiutare le imprese con l’energia. In Italia la Meloni pronta a estendere gli aiuti già decisi fino a dicembre. Ci sono dubbi sulle misure Ue?

Dopo il piano tedesco da 200 miliardi di euro, che tra le altre cose correrà in aiuto anche delle imprese, anche il governo francese ha scoperto le carte: Parigi propone di finanziare uno sconto dell'ordine del 10-25% sulle bollette energetiche delle PMI. Un provvedimento ritenuto necessario, scrive Les Echos, “in un momento in cui i negoziati sul tetto del prezzo del gas sono in fase di stallo a Bruxelles”.

E l’Italia? Fra i primi impegni per il governo Meloni c’è un nuovo decreto bollette per aiutare famiglie e imprese ad ammortizzare il rialzo delle tariffe: fra le misure da estendere sino a dicembre vi sono gli aiuti le imprese, nella forma potenziata prevista dal decreto aiuti Ter. Il credito d'imposta era stato già potenziato dal precedente decreto per renderlo accessibile alle PMI, alle imprese artigiane ed alle piccole attività commerciali, quelle cioè con contatore a partire dai 4,5 kW rispetto ai 16,5 kW previsti in precedenza. Per le imprese dovrebbero poi essere prorogate anche le garanzie statali rilasciate da Sace per i finanziamenti richiesti per il pagamento delle fatture energetiche.

A beneficio delle imprese l’Italia ha anche emanato nei mesi scorsi – ma è operativo in quedti giorni – l’energy release con un prezzo calmierato dell’energia elettrica come misura agevolativa per le imprese energivore, duramente colpite dai rincari del mercato degli ultimi mesi. Circa 210 euro al megawatt con possibilità di un ulteriore ribasso alla luce del tetto di 180 euro fissato dall’Ue.

Insomma, sembra che i paesi europei abbiano deciso da tempo di fare da soli vista la lentezza dell’Ue a prendere decisioni, che tuttavia sono arrivate, sotto forma di un tetto al prezzo del gas naturale, seppur temporaneo, e dinamico all’interno cioè di un determinato range di prezzi. L’accordo prevede anche un’altra misura ce cioè un nuovo meccanismo per consentire alle aziende del gas europee di creare un cartello d’acquisto per comprare una parte del gas sul mercato internazionale. Anche se questa misura come sottolinea Matteo Villa (Ispi) su Twitter, rischia di essere poco incisiva “Il 15% di acquisti comuni di gas invocato dal Consiglio si riferisce alla sola capacità di stoccaggio, al massimo il 30% dei consumi europei. Il 15% del 30% è 4,5%”.

Infine Von der Leyen ha confermato che i 40 miliardi inutilizzati del fondo di coesione (Sure) saranno destinati a alleviare l’impatto della crisi sulle imprese e sui consumatori mantenendo la parità di condizioni ed evitando di minare il mercato unico.