Energia14 Maggio 2022 17:53

Descalzi: Situazione con Gazprom delicata, senza sanzioni Ue chiare rischiamo penali per rottura contratti

Sull’aumento dei prezzi delle bollette energetiche legato al gas “direi che ci sono tante componenti speculative come la paura del venire meno del gas russo e il non riuscire a riempire gli stoccaggi”. Inoltre, “manca il gas a livello mondiale perché negli ultimi 7-8 anni c’è stata una riduzione degli investimenti, sono venuti a mancare 350 mld di dollari di investimenti a causa dei prezzi bassi e della transizione. Nello stesso tempo la Cina oggi consuma 400 mld di mc e sta acquistando gas per sostituire il carbone e questo ha portato a una carenza di gas”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi parlando a “L’Italia che Vogliamo”, le kermesse organizzata dalla Lega a Roma. Come si può abbassare il prezzo? Bisognerebbe aumentare i volumi di combustibile come sta facendo ad esempio il Regno Unito che ha aumentato l’import di Gnl. L’altra possibilità è quella di mettere un cap europeo al prezzo del gas”.

Per quello che riguarda la sostituzione del gas russo “ci siamo lavorando, sostituiremo il gas russo con quello di Eni e quindi in parte italiano. Si tratta di un gas più sicuro perché proviene da paesi in cui lavoriamo da 70 anni ma soprattutto investiamo in questi paesi” che hanno “riserve in grado di assicurare forniture per decenni”.

“È chiaro che avendo lavorato per 60 anni con il gas russo, Eni è il più grande cliente europeo di Gazprom, cambiare in poco tempo non è semplicissimo” e “se non ci sono delle sanzioni europee chiare” “dobbiamo anche ricordarci che abbiamo un contratto con Gazprom fino al 2036 e non possiamo romperlo perché altrimenti pagheremmo delle penali fortissime” con i russi e i clienti italiani. “Per cui la situazione è delicata” e “dobbiamo attendere in modo ufficiale quali sono le indicazioni europee. Al momento il gas arriva dalla Russia, dall’Algeria, dalla Libia e dall’Lng per cui la priorità ora è lo stoccaggio”.