Politica28 Settembre 2022 11:23

Descalzi: Da ridondanza infrastrutture prezzi bassi

“L’Italia era già in una situazione di diversificazione del gas” con 5 pipeline, 3 rigassificatori e un po’ di produzione nazionale. “In Eni siamo stati rapidi grazie anche alla velocità del governo, abbiamo trovato subito trovato paesi da cui importare gas. L’Algeria ha più che raddoppiato la produzione, quest’inverno arriveranno 3 mld di mc poi 6 mld addizionali rimpiazzando così i 20 mld di mc di gas russo – ha detto Descalzi . L’inverno 2024 2025 sarà completamente al sicuro” ma servono “i rigassificatori. Quelli italiani prima della crisi erano occupati sotto il 50 %, ma ora sono completamente pieni". Nel 2022, ha proseguito il manager Eni, "dovremmo avere gas addizionale per 9,7-10 miliardi di metri cubi, di cui 2,4 miliardi vengono dal gas naturale liquefatto, accomodabili nei rigassificatori esistenti". Poi nell'inverno 2023-24 le forniture ammonteranno a 17,6 miliardi di cui 7 miliardi di mc saranno di gas liquefatto che "dovranno trovare posizionamento" in nuovi rigassificatori. Nell'inverno 2024-25 si passerà a forniture addizionali per 22 miliardi e bisognerà rigassificare 9,2 miliardi di metri cubi di gas”. Per questo bisogna avere le infrastrutture e un sistema amministrativo adeguato.
Insomma la diversificazione delle forniture di gas deve essere "non solo geografica ma anche delle infrastrutture". Una "ridondanza delle infrastrutture e delle sorgenti" perché in questo modo si riesce a tenere “basso il prezzo” “La diversificazione - ha concluso - è impellente, che vuole dire energie rinnovabili,
sia l'eolico sia il solare, che devono essere fatte, ma ora serve assolutamente gas a buon prezzo. E per questo serve una ridondanza delle infrastrutture e delle sorgenti".