Opere irrigue5 Maggio 2023 11:31

Decreto siccità, per Arera programma interventi cabina di regia deve confluire nel piano nazionale. LA MEMORIA DELL’AUTHORITY

“Al fine di accrescere l’efficacia del coordinamento di tutte le iniziative e le attività programmatorie finalizzate alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della scarsità idrica e al potenziamento delle infrastrutture idriche, potrebbe essere opportuno prevedere che – ferme restando le misure e le modalità attuative, anche di monitoraggio, disposte dal decreto-legge 39/23 – il citato programma degli interventi individuati dalla Cabina di regia confluisca, quale integrazione e aggiornamento, nel “Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico” di cui al comma 516 dell’articolo 1 della legge n. 205/17, come riformulato dal decreto-legge n. 121/21”. È quanto sottolinea una memoria di Arera in merito al disegno di legge di conversione del decreto legge sul contrasto alla siccità al Senato.

Inoltre “gli sforzi nel settore acquedottistico - seppur di impatto minore in relazione al totale delle estrazioni per i diversi usi (civile, manifatturiero e agricolo) contribuiscono a mitigare il fabbisogno complessivo della risorsa e suggeriscono lo sviluppo di analoghi approcci negli altri settori di impiego. Si ritiene, infatti, che i settori di impiego diversi dal civile potrebbero trarre benefici dell’applicazione di regole - proprio sul modello di quelle sviluppate dall’Autorità per il servizio di acquedotto - tese ad incentivare i miglioramenti delle performance, con l’individuazione di specifici obiettivi di contenimento degli sprechi in relazione all'uso della risorsa idrica, e la conseguente individuazione degli interventi necessari
al relativo perseguimento”, sottolinea Arera.

Infine, il potenziale delle misure regolatorie “sembra ancora non sfruttato pienamente, anche a causa degli oneri autorizzativi e della molteplicità dei soggetti coinvolti. In particolare, le disposizioni urgenti varate per fronteggiare la crisi idrica – che anticipano in parte l’attuazione del Regolamento eurounitario -, potrebbero contribuire ad accrescere l’efficacia della pratica del riuso, garantendo una gestione razionale e sostenibile della risorsa. Al riguardo, al fine di scongiurare il rischio di non poter riutilizzare le acque reflue depurate provenienti dagli impianti già autorizzati per l’uso irriguo proprio nell’attuale annata siccitosa, si propone l’adozione di ulteriori iniziative finalizzate alla semplificazione delle procedure necessarie al rilascio delle autorizzazioni temporanee di cui all’articolo 7 del decreto in discussione. Tali iniziative potrebbero tradursi nella previsione di un Piano di gestione del rischio preliminare, redatto dai gestori in collaborazione con gli altri soggetti interessati, secondo le migliori conoscenze disponibili al momento di presentazione dell’istanza, con l’obiettivo di consentire ai gestori di poter ottenere tempestivamente le autorizzazioni in oggetto, fermi restando gli obblighi di redazione del Piano di gestione del rischio a regime”, ha concluso Arera.

LA MEMORIA