Politica27 Maggio 2022 15:01

Dal G7 stop al carbone (ma senza una data) e a nuovi sussidi ai fossili. Più sforzi per plastica e protezione mari

"La vera novità di questo G7 è che per la prima volta clima, energia e ambiente sono stati affrontati insieme. Le delegazioni hanno fatto un lavoro enorme per riuscire a sintetizzare un documento che tracci la strada per il futuro", ha scritto su twitter il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani

I ministri dell’energia del G7 hanno concordato di lavorare per eliminare gradualmente l'energia alimentata a carbone, anche se non hanno fissato una data precisa, e hanno affermato che la crisi energetica causata dalla guerra Russia-Ucraina non deve far fallire gli sforzi per combattere il cambiamento climatico. L'impegno, pubblicato al termine dei tre giorni di colloqui del Gruppo dei Sette (G7) a Berlino, è più debole di una precedente bozza del comunicato finale visionata da Reuters, che prevedeva l'obiettivo di porre fine alla produzione di energia da carbone entro il 2030.

C’è però da riscontrare un passo in avanti: il Giappone si è unito per la prima volta agli altri membri del Gruppo dei Sette Paesi industrializzati per impegnarsi a porre fine ai finanziamenti pubblici per i progetti di combustibili fossili all'estero entro la fine dell'anno per contribuire a combattere il riscaldamento globale. "Ci impegniamo a porre fine a nuovi sostegni pubblici diretti per il settore energetico internazionale dei combustibili fossili ‘non abbattuti’ entro la fine del 2022", hanno dichiarato i ministri dell'Energia e del Clima del G7 in una dichiarazione congiunta dopo il vertice di Berlino.

Il termine "non abbattuto" si riferisce a progetti che non utilizzano tecniche per compensare parte dell'inquinamento causato dalle emissioni di anidride carbonica. La fine dei sussidi al settore energetico internazionale dei combustibili fossili faceva già parte di una serie di impegni concordati da circa 20 Paesi al vertice sul clima COP26 dello scorso anno a Glasgow. All'epoca, tra i firmatari c'erano anche sei paesi del G7 - Gran Bretagna, Canada, Germania, Francia, Italia e Stati Uniti - ma finora il Giappone aveva opposto resistenza.

Ai colloqui del G7, i ministri si sono anche impegnati a porre fine in gran parte all'uso di combustibili fossili per produrre elettricità entro il 2035, nonostante le forti tensioni nel mercato energetico dovute all'invasione russa dell'Ucraina. Per raggiungere questo obiettivo, gli Stati membri hanno promesso di potenziare "le tecnologie e le politiche necessarie per la transizione verso l'energia pulita" oltre che di accelerare l'eliminazione graduale del carbone.

Intervenendo alla conferenza stampa di chiusura, il ministro dell'Energia tedesco Robert Habeck ha accolto con favore gli impegni presi dalle nazioni del G7, dicendo che hanno inviato un "segnale forte per una maggiore protezione del clima", si legge su Economic Times.

Novità anche sul fronte dell’inquinamento: "Invece di attendere uno strumento internazionale legalmente vincolante sull'inquinamento da plastica e fatti salvi i negoziati in corso, ciascuno di noi si impegna, senza indugio, ad intraprendere azioni ambiziose che abbiano benefici ambientali e socioeconomici lungo il ciclo di vita della plastica, e incoraggiamo e sosteniamo paesi partner a fare lo stesso", si legge nel comunicato del G7. I ministri si sono inoltre impegnati ad aumentare gli sforzi nazionali per conservare o proteggere almeno il 30% delle proprie aree costiere e marine entro il 2030.

"La vera novità di questo G7 è che per la prima volta clima, energia e ambiente sono stati affrontati insieme. Le delegazioni hanno fatto un lavoro enorme per riuscire a sintetizzare un documento che tracci la strada per il futuro", ha scritto su twitter il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al termine del G7 Energia a Berlino.