Politica28 Aprile 2022 10:49

Cosa succede all’Europa sul pagamento del gas in rubli

L’Europa sembra ancora indecisa sul da farsi. Se è vero che Bruxelles sta preparando la messa al bando del petrolio russo è altrettanto vero che al momento non ci sono indicazioni chiare per le aziende energetiche su cosa fare per l’acquisto del gas dalla Russia. Non c’è infatti un divieto e per questo una decina di clienti importatori di gas si stanno preparando alla possibilità di convertire i pagamenti in rubli per acquistare il combustibile.

Come ha riferito Bloomberg tra le aziende che hanno già cominciato ad aprire dei conti presso Gazprombank ci sarebbero Eni, Omv e Uniper. L’istituto consentirebbe infatti il pagamento in qualsiasi valuta con la conversione delle somme in rubli per pagare l’acquisto di gas. Ma tutto dipenderà, naturalmente dalle decisioni europee visto che la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha invitato le aziende a non piegarsi alle richieste di Mosca parlando di violazioni contrattuali.

Intanto, Arera, scrive il Corriere della Sera, ha approvato ieri “misure d’urgenza per incentivare il riempimento degli stoccaggi” con l’obiettivo di riempire “almeno il 90% delle scorte nazionali. Riserve indispensabili in vista del prossimo inverno, nel caso appunto si dovessero interrompere bruscamente le forniture dalla Russia. L’Arera ha anche approvato “ulteriori misure per favorire l’uso della capacità di rigassificazione disponibile presso i terminali nazionali” dove verranno convogliate le importazioni di gas liquido che arriveranno via nave. Lunedì, invece, il consiglio dei ministri approverà il via libera all’aumento della produzione di carbone portando subito a regime gli impianti di Brindisi, Civitavecchia, Fusina e Monfalcone. Questo provvedimento consentirebbe di risparmiare circa 3 miliardi di metri cubi di gas. Ma il decreto in preparazione conterrà anche aiuti per 6 miliardi: proroga di due mesi del taglio delle accise sui carburanti, al quale si aggiungerà uno sconto di 30 centesimi sul prezzo del metano; maggiore liquidità per le Pmi; adeguamento dei prezzi degli appalti; spinta al Superbonus.