Energia16 Giugno 2022 14:15

Consumi petroliferi, a maggio +10,3% in linea con le attese

A maggio 2022 i consumi petroliferi totali sono stati pari a poco più 5 milioni di tonnellate, in aumento del 10,3% (+467.000 tonnellate) rispetto a maggio 2021. È quanto ha sottolineato unem in una nota spiegando che si tratta di un risultato in linea con le attese e molto vicino a quello dello stesso mese pre-pandemico (maggio 2019), quando i consumi sfiorarono i 5,1 milioni di tonnellate. A contribuire sono state le forti dinamiche del comparto delle costruzioni, che hanno compensato una debole produzione industriale, ancora frenata dalle criticità legate rincari delle materie prime e dalle difficoltà negli approvvigionamenti; lo slancio dei flussi turistici e la ripresa delle attività fieristiche e dagli eventi collettivi in presenza, ancora limitati dal contesto pandemico a maggio 2021. Fattori, questi ultimi, che hanno sostenuto anche i consumi dei carburanti aerei

Benzina e gasolio insieme, con 1 giorno lavorativo in più, sono stati pari a 2,7 milioni di tonnellate, con un incremento dell’8,2% (+207.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2021, superando di circa il 3% i volumi di maggio 2019. La sola benzina ha mostrato una crescita di poco più 12%, conseguenza anche della prevalenza delle motorizzazioni a benzina, soprattutto nelle versioni ibride, nelle nuove immatricolazioni, mentre il gasolio del 7%.

Il carburante per aerei, pur rilevando un incremento di circa il 165% rispetto a maggio 2021 per l’ampia ripresa dei flussi turistici anche extra-UE, rimane ancora inferiore del 22% rispetto ai livelli pre-pandemici.

Segno positivo anche per Gpl auto (+10,7%), bunker (+23,7%) e lubrificanti (+0,3%); negativo per bitume (-25%) e carica petrolchimica netta (-21,3%).

Per il mese di giugno 2022, stante il perdurare dei fattori positivi già rilevati a maggio, ci si attende un ulteriore recupero dei volumi che, tuttavia, potrebbe essere attenuato sia per il confronto con giugno 2021 nel quale erano assenti misure restrittive della mobilità delle persone, sia per le criticità ed incertezze del contesto congiunturale legato alla crisi russo-ucraina, che continuano a penalizzare il tessuto industriale e le attività di movimentazione merci ad essi connesse.