Energia10 Marzo 2022 15:10

Confindustria: Incrementi di quasi 1.500 volte costi energia rispetto a febbraio 2020

“Nel 2021 il prezzo dell’energia elettrica è passato da 50 a 200 euro a MWh con un incremento del 400%, analogamente il gas è passato da 20 a 80 euro per MW. In questi primi due mesi del 2022 i prezzi di elettricità e gas hanno continuato a gonfiarsi con un aumento del 200%. Oggi l’incremento assomma 1497,8% dei prezzi rispetto a febbraio 2020, 15 volte il prezzo di allora e il conflitto russo-ucraino sta peggiorando il quadro. Lo ha detto Francesca Mariotti, direttrice generale di Confindustria intervenendo presso le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 17 del 2022 sulle “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”. “A questi rincari si sommano quelli delle commodity non energetiche – ha aggiunto Mariotti – questo sta portando a una tempesta perfetta sulle imprese, si sono azzerati i margini di profitto e molte imprese stanno decidendo di interrompere la produzione. Non parlo quindi di margine di rischio ma di fatti che si stanno realizzando in particolare in settori della carta, ceramica, acciaio e il trasporto su gomma”.

“In altre parti del mondo non si registrano rincari simili. Ieri l’Istat ha comunicato una caduta della produzione industriale italiana del 3%, una dinamica opposta a quella che si sta verificando in Francia e Germania”, ha affermato Mariotti. “Occorre varare delle misure per arginare manovre speculative sui mercati energetici e sulle quote di CO2. Nel rpimo caso azione volta a regolamentare i prezzi condividendo la sicurezza negli stoccaggi con interventi che garantiscano una forte integrazione dei sistemi di trasporto eliminando il meccanismo delle barriere tariffarie che penalizzano l’Italia, il cd pancaking”.

“Sull’Ets nell’ultimo periodo c’è stata un’impennata da 6-7 euro a circa 90 euro. Serve una sospensione del meccanismo nel quadro di mercato in cui opera rivedendo il meccanismo del market stability reserve. Nella conversione del decreto serve un potenziamento delle misure. Il decreto ha aVuto il merito di introdurre una misura sollecitata più volte cioè l’articolo 16 sullo sfruttamento delle risorse nazionali di gas. Apprezzabile anche lo strumento del credito di imposta ma nello scenario attuale non si può guardare solo a un trimestre ma occorre agire nell’arco di 1-2 anni”, ha spiegato la DG di Confindustria.

Tra le misure richieste dagli industriali, ha chiarito Mariotti, è necessario “integrare le misure di aiuto congiunturali” rendendole “strutturali con la messa a disposizione dei settori elettrointensive di 25 TWh in disponibilità al Gse a un prezzo prestabilito di 50 euro / MWh. L’industria italiana svilupperebbe investimenti per 12 GW da fotovoltaico e 5 GW di eolico all'interno delle aree idonee. La seconda misura che chiediamo è che le misure introdotte dall’articolo 16 sul gas naturale siano accompagnate da un credito di imposta garantito sul piano congiunturale fino alla consegna fisica del gas. Infine, riteniamo che tutte le agevolazioni previsti sulle bollette siano adottate al livello massimo consentito dalla disciplina nazionale”, ha concluso la dg di Confindustria.

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