Energia22 Gennaio 2024 11:23

Clima, la pesca a strascico emette fino a 370 milioni di tonnellate di CO2 all’anno

Secondo una nuova ricerca, la pesca a strascico emette fino a 370 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, addirittura la metà di quelle del settore aereo. Il nuovo studio pubblicato il 18 gennaio sulla rivista “Frontiers in Marine Science”, sostenuta dall’Ue, suggerisce che oltre al “mero” danno ambientale, le attività di pesca a strascico stanno contribuendo in modo significativo al cambiamento climatico. Quanto esattamente? Lo studio, redatto principalmente da ricercatori statunitensi, rileva che dal 1996 la pesca a strascico ha emesso fino a 370 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, più della metà delle emissioni della Germania, circa della metà delle emissioni globali del trasporto aereo, o semplicemente l’1% delle emissioni mondiali di CO2.

Lo studio rileva “che la gestione degli sforzi di pesca a strascico potrebbe essere un’importante soluzione climatica”. I sedimenti raccolti sui fondali marini sono in realtà secoli di resti vegetali e animali che si accumulano lentamente, immagazzinando carbonio per periodi di tempo quasi illimitati. “Tuttavia, i disturbi del fondale marino causati dalle attività umane minacciano la permanenza di questo carbonio marino”, hanno scoperto gli autori. Quando viene disturbato dalle attività di pesca, il carbonio rotola e sale in superficie, venendo rilasciato nell’atmosfera. Utilizzando immagini satellitari dell'attività di pesca e modelli del ciclo del carbonio, lo studio ha scoperto che la percentuale di materia che arriva alla superficie dell'acqua è di circa il 55-60%, si legge su Euractiv.

I risultati della ricerca, tuttavia, non sono stati esenti da critiche. Jan Hiddink, professore all'Università di Bangor nel Galles, specializzato negli impatti della pesca a strascico sull'ecosistema, ha affermato che lo studio “sovrastima il rilascio di carbonio sul fondale marino di diversi ordini di grandezza”. Hiddink ha aggiunto che sia i revisori che gli editori della rivista avevano una “mancanza di esperienza” nei modelli, come quello utilizzato nell’articolo.

Se i risultati dello studio dovessero essere verificati in ricerche future, potrebbero dare nuova forza agli oppositori della pesca a strascico, che in gran parte non sono riusciti a convincere i legislatori europei – alcuni dei più progressisti al mondo – delle loro argomentazioni.

Lo scorso 18 gennaio il Parlamento europeo ha votato per modificare radicalmente la politica comune della pesca europea, eliminando le restrizioni sul settore. Il settore comunque è stato escluso da una riforma del sistema di tariffazione della CO2 europeo.