Politica23 Febbraio 2022 11:41

Cingolani: Prezzi gas rimarranno alti, serve riflessione sull’energy mix

Per le famiglie italiane i costi per l'energia elettrica sono aumentati del 55% e quelli del gas del 42% nel primo trimestre 2022 rispetto al precedente “in parte mitigati da una serie di interventi del governo”. “Il momento è delicato” ma “ricordiamo che l’aumento dei prezzi è solo in parte minoritaria attribuibile all’aumento dei prezzi della CO2. Non è la transizione ecologica che sta impattando sugli aumenti". È quanto ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso di un'informativa urgente alla Camera sull'incremento dei costi dell'energia e sulle misure per contrastarne gli effetti.

Con il dl Bollette-energia è stato "introdotto un nuovo paradigma nello sviluppo delle risorse di gas nazionali, che punta a incrementare la produzione nazionale sui giacimenti esistenti, così da ridurre la dipendenza dall’estero, ed a introdurre meccanismi semi-regolati per contenere l’impatto sui prezzi". L'incremento della produzione nazionale sarà di 2,2 miliardi di metri cubi, ha chiarito il ministro “su aree quali Cassiopea, Canale di Sicilia, Marche, consentendo di arrivare ad una produzione nazionale fino a circa 5 miliardi di metri cubi".

"In Italia abbiamo ridotto la produzione” di gas “da 17 miliardi di mc del 2000 a circa 3 mld nel 2020 a fronte di un consumo rimasto costante, oscillante tra 70 miliardi e 89 miliardi di mc- ha spiegato Cingolani -. Abbiamo ridotto moltissimo la nostra produzione a parità di gas totale consumato quindi importato, non avendo un beneficio ambientale ma avendo un disinvestimento dal punto di vista nazionale", ha aggiunto il ministro ricordando che “servono ulteriori riflessioni in futuro sul mix energetico e sul market design sia a livello nazionale sia europeo”.

In queste ore sono in corso delle consultazioni della Commissione europea per le misure” contro il caro energia. “Seguiamo anche l'evoluzione della crisi in Ucraina” su prezzi e gas. “Al momento la situazione è di monitoraggio costante”. "Temo che il prezzo del gas rimarrà abbastanza alto, è difficile fare una previsione in questo momento, ma certamente difficilmente potrà ritornare ai valori di un anno fa", ha aggiunto il ministro che ha accennato ad ulteriori “interventi strutturali” vista anche l'evoluzione geopolitica attuale.

“È imprescindibile accelerare sulle rinnovabili”, ma “in parallelo data l'importanza del gas per la transizione si dovranno esplorare tutte le opportunità per diversificare le rotte di approvvigionamenti anche tramite infrastrutture galleggianti”, ha affermato il ministro. Nel frattempo "accelerando il percorso di aste FER, in linea per il raggiungimento dei nuovi obiettivi di penetrazione rinnovabili elettriche pari al circa 70%, nei primi mesi dell'anno abbiamo aggiudicato già 1,5 gigawatt questo è il primo tangibile segnale che le semplificazioni via stanno iniziando ad avere effetto. Se in un mese e mezzo abbiamo fatto 1,5 contro una media di 0.4-0,5 siamo nella giusta direzione. Il target dei 7-8 gigawatt annuali da mettere a terra è realizzabile per arrivare dove vogliamo arrivare". Ma "una riflessione sull'energy mix è molto importante. Bisogna accelerare sul fronte delle rinnovabili ma non basta nemmeno questo. Una, due sorgenti non sono sufficienti", ha concluso il ministro.