Energia22 Marzo 2023 11:40

Besseghini: Dobbiamo mettere in sicurezza il 2024. Grassi (Ue): la storia per il 2030 si scrive oggi, l’Europa acceleri sull’idrogeno

"Sul fronte energetico abbiamo messo in sicurezza l'inverno 2023, adesso dobbiamo lavorare sull'inverno 2024". Lo afferma il presidente di Arera Stefano Besseghini, sottolineando che "ancora oggi resta valido quell'invito al risparmio energetico e al contenimento dei consumi, che abbiamo un po' sofferto nell'inverno ma abbiamo ben fatto". Intervenendo all'Hydrogen Forum 2023 del Sole 24 Ore, Besseghini spiega che "oggi i prezzi sono scesi ma siamo ancora su valori relativamente alti". Per il presidente dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, bisogna inoltre "consolidare il lavoro fatto nell'emergenza sul cambio di assetto dei flussi energetici", che in questi due anni ha portato a recuperare "una centralità del Mediterraneo molto forte e un ruolo prevalente del gnl marginale". "Sono aspetti su cui bisogna consolidare le politiche e gli investimenti messi in campo sull'onda dell'emergenza", dice Besseghini, citando i "rigassificatori, la capacità di diversificare le fonti di approvvigionamento e anche la possibilità di avere contratti gnl a lungo termine.

Capitolo Idrogeno: “Ha un ruolo che si va definendo, ora la posizione dei regolatori sul tema è spingere con grande decisione a fare in modo che l’assetto consumo-generazione punti a un modello tecnico e di business per tenere in piedi il meccanismo. I progetti del Pnrr hanno forse sofferto di una frammentazione tipica italiana che sarebbe stato meglio evitare. Come regolazione italiana abbiamo progetti per distributori del gas in cui è finito anche l’idrogeno, è un tentativo di replicare il modello già utilizzato per l’elettrico che ha già dato risultati, qui l’innovazione è già orientata a iniziative visibili soprattutto sulla regolazione. In merito alle tempistiche, fra esperienze pilota e adozione su scala industriale, abbiamo un pattern evolutivo su cui si può fare qualche previsione, poi c’è l’attenzione alle accelerazioni tecnologiche che sono difficili da prevedere, ma che sono la vera scommessa competitiva”, ha aggiunto Stefano Besseghini.

“Da Bruxelles vediamo un momento delicato per il futuro dell’idrogeno, la storia del 2030 si scrive oggi, nel 2023 la speranza è che la storia si scriva in Europa e in Italia. Finora abbiamo mappato fra i 500 e i 600 progetti fra ricerca e applicazione a livello europeo, ma solo il 10% di questi ha raggiunto la fase matura e il punto di investimento. La maggior parte dei progetti dovrà decidere entro 2-3 anni se diventare operativa e avere i finanziamenti. L’Europa è partita bene, ma altri competitor stanno scaldando i motori, se non stiamo attenti rischiamo di restare indietro perché ci sono programmi ambiziosi in India, Cina, Giappone e in Usa. Il rischio è che gli investimenti previsti per l’Europa non si materializzino e trovino condizioni migliori altrove” ha affermato invece Stefano Grassi, capo gabinetto del Commissario europeo all'Energia Kadri Simson, nel corso dell’intervento su “La crisi energetica e il ruolo chiave dell’idrogeno: dalla diversificazione delle fonti di energia alla decarbonizzazione del sistema”.