Politica7 Aprile 2022 13:03

Auto, M5s: incentivi insoddisfacenti. Fatto troppo poco per la mobilità elettrica

“Dopo una lunga attesa sono arrivati gli incentivi per l’automotive. Purtroppo tempi così dilatati non hanno portato a un risultato soddisfacente. Il piano, infatti, è troppo sbilanciato sui motori a combustione mentre sulla mobilità elettrica si è fatto troppo poco”. Lo affermano in una nota Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Attività produttive.

“Il Dpcm – riprendono Chiazzese e Sut – prevede 3.000 euro di sconto per acquistare un’auto elettrica, a cui si possono sommare altri 2.000 euro in caso di rottamazione di una vecchia vettura. C'è anche un tetto al prezzo massimo che viene ridotto a 35.000 euro Iva esclusa. Gli incentivi a diesel e benzina, nella fascia di emissioni 61-135 g/km, vanno poi nella direzione opposta rispetto alla necessità di promuovere la mobilità sostenibile, di favorire la transizione ecologica e tecnologica. Di fatto ci sono 5.000 euro in meno rispetto agli incentivi precedenti, che includevano anche lo sconto minimo obbligatorio da parte del concessionario".

"Diventa dunque meno favorevole comprare un’auto elettrica mentre è più conveniente acquistare una vettura inquinante. Sono errori dettati dalla volontà del ministro Giorgetti, che non è stato capace di confrontarsi con il Parlamento e di recepire indicazioni e provvedimenti che in questi anni abbiamo elaborato per spingere la mobilità elettrica e dare a un numero crescente di cittadini l’opportunità di comprare vetture a emissioni zero. Inoltre è stato ignorato quanto indicato dalla mozione di maggioranza approvata pochi giorni fa alla Camera” aggiungono.

“Manca un piano organico per accompagnare la riconversione del settore verso l’elettrificazione, salvaguardando occupazione e competenze della filiera. Dobbiamo investire sulla produzione delle batterie e sulla progettazione in chiave circolare sia degli accumulatori che della componentistica per creare buona impresa e buona occupazione” concludono.