Sostenibilità16 Aprile 2024 15:05

Assemblea Fondazione Sviluppo Sostenibile, Ronchi: le sfide: Clima, nucleare, imballaggi, case green

Il cambiamento crea opportunità, chi affronterà per primo la sfida della transizione ecologica e climatica ne coglierà tutti i vantaggi. Una posizione di retroguardia non darà alcun risultato. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in occasione della sedicesima Assemblea dei Soci in un confronto con il giornalista Nicola Saldutti ha affrontato i temi caldi dell’attuale dibattito ambientale.

“Oggi  - ha detto Ronchi- assistiamo a una contrapposizione radicale tra chi dice  che la sfida climatica è ineludibile e chi invece la ritiene sopravvalutata e figlia dell’ideologia green. Dobbiamo reagire e non restare schiavi di visioni congiunturali: la sfida climatica va affrontata entro i prossimi decenni”.

Tra i temi caldi su cui si è soffermato Ronchi c’è quello del nucleare che su scala globale è sceso dal 12,4% al 9%.  “Il declino del nucleare -ha osservato Ronchi - è più evidente in Europa. Oggi si parla di un mix energetico composto dal 20% di nucleare e 80% di rinnovabili.  In Italia con una richiesta normale di elettricità per conseguire queste percentuali servirebbero 27-28 small modular reactor. In quasi 30 anni si sono costruite in Italia solo 4 centrali nucleari e una è restata a metà. Come pensiamo in 2 decenni di riuscire a costruirne 28, quando non siamo in grado neanche di localizzare il deposito delle scorie nucleari?”

Ronchi si è soffermato anche sui costi. Un MWh di elettricità nucleare, secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, costa 160 dollari, uno di eolico a terra 60, di solare 65. “Da questi dati emerge -sottolinea Ronchi- che si sta scommettendo sulla fonte più costosa. La Germania si è impegnata a raggiungere il 100% di rinnovabili”.

Ronchi ha parlato anche del Regolamento imballaggi, dove l’Italia ha preso una posizione per migliorarlo e non di chiusura e dove sono stati accolti i 7 emendamenti avanzati dalla Fondazione e della Direttiva sulle case green dove invece l’Italia si è opposta insieme all’ Ungheria. “Dire che costa troppo -ha aggiunto Ronchi- significa assumere una posizione arretrata. Bisognava invece fare una battagli per ottenere un Fondo comune europeo a supporto di chi non è in grado di affrontare da solo le eco-ristrutturazioni”.

Ronchi ha sottolineando che il futuro dell’Europa è verde e digitale, “la legislazione dell’Ue -ha concluso- è stata uno stimolo e ha promosso  un modello più avanzato”.