News2 Marzo 2023 15:42

Ansaldo Energia, Apa (Coordinatore Uilm Liguria): ” merita risposte rapide ed efficaci”

Ansaldo necessita di una veloce scossa sia industriale che finanziaria, in funzione di un vero rilancio, lo dimostra il depauperamento delle competenze tecniche ed ingegneristiche con l’uscita di profili professionali rilevanti tutto ciò rappresentava il primo campanello di allarme di una società senza visioni e quindi capacità di analizzare le dinamiche competitive industriali. Ad agosto scorso l’azienda comunicò una perdita di 442 milioni ed un indebitamento netto verso terzi di 787 milioni (e il ricorso al 2446 del CC) affermando che a causa dei problemi finanziari non sarebbe riuscita a raggiungere gli obiettivi economici stabiliti nel bilancio 2022 e a realizzare il suo piano industriale. Il problema industriale che è alla base degli insuccessi di Ansaldo Energia non è mai stato citato nonostante il mercato di riferimento della stessa sia cresciuto in modo notevole e continuerà a crescere. CdP, azionista di riferimento ha deciso di affrontare i problemi di Ansaldo Energia in un’ottica solo finanziaria stabilendo di procedere alla finalizzazione nei tempi tecnici, tutti da capire, dell’accordo relativo alla manovra di rafforzamento patrimoniale che include la ricapitalizzazione dell’azienda da parte del socio CdP Equity. Tale accordo prevede l’adesione dei creditori finanziari che allo stato è in fase di definizione. Per queste ragioni è assolutamente rilevante e urgente che Cdp proceda alla ricapitalizzazione e all’individuazione di un nuovo AD, il quale deve procedere rapidamente alla rivisitazione di un vero piano industriale, perché quello previsto da Marino è un piano fallimentare altro che una crescita fantastica da qui al 2027. Incredibile come si può arrivare da qui al 2027 senza avere definito quali investimenti, su quali prodotti andranno fatti e come verranno finanziati, e soprattutto quanti e quali ordini. Inoltre la stessa deve avere la consapevolezza che questo non può essere un punto di arrivo ma solo un punto di partenza per un recupero reale e reputazionale di AE. Il nuovo AD, a mio giudizio, prima di tutto dovrà mettere mano ad una razionale competente riorganizzazione (auspicandoci una fortissima riduzione di consulenti che succhiano solo soldi) infatti non si trovano risorse per intervenire sulla sicurezza però si spendono risorse per hotel, auto, pranzi, ristoranti, taxi aerei e affitti di case a dirigenti fatti venire da fuori senza alcuna competenza e anche di un cambio delle persone al netto di qualche eccezione portate dal Management uscente. Inoltre è necessario riscoprire le professionalità interne che sono rimaste penalizzate dall’inefficienza di Marino, rivedendo in particolar modo l’area commerciale visto la totale mancanza di ordini. Infine auspico che CdP a fronte di un ulteriore riduzione o uscita del capitale di Sec è in linea con la sua vocazione più finanziaria che industriale, dovrà aprire il capitale ad altri azionisti, in questo caso non sarebbe inappropriato che oltre alle eventuali aperture a grandi investitori anche internazionali e anche finanziari purché non siano fondi speculativi possa trovare spazio una imprenditoria nazionale e anche locale. CdP potrebbe restare garante con una quota ridotta di tale italianità facendosi garante del debito e dei negativi risultati gestionali. Su questi aspetti è necessario avere risposte significative da parte di CdP, e al Governo chiederemo un fattivo contributo per colmare una fase transitoria attraverso l’individuazione di commesse.
Genova, 2 marzo 2023