Energia7 Ottobre 2022 14:39

Gas: in Consiglio Ue Germania, Danimarca, e Olanda dicono no al lavoro di squadra. Polonia: “Egoisti”. Draghi: si decide tutto al prossimo Consiglio Ue

Le divisioni tra i leader dell'Unione Europea sul tetto massimo dei prezzi del gas e sui pacchetti di salvataggio nazionali sono riemerse anche nella giornata di oggi, con la Polonia che ha accusato la Germania di "egoismo" nella sua risposta alla crisi energetica invernale causata dalla guerra della Russia in Ucraina.

La maggioranza degli Stati dell'UE ha chiesto a Bruxelles di proporre un tetto ai prezzi del gas, quello che manca è l'accordo sui dettagli tra chi vuole un tetto massimo su tutti gli scambi di gas e sui contratti di importazione, e chi preferisce un limite massimo solo nel settore energetico.

Il tetto fa parte di una serie di proposte e iniziative degli Stati europei per far fronte al crollo delle forniture di gas dalla Russia, che un tempo forniva il 40% del fabbisogno europeo, e all'impennata dei prezzi. I prezzi sono diminuiti rispetto ai picchi di quest'anno, ma restano più alti del 200% rispetto all'inizio del settembre 2021.

Germania, Danimarca e Paesi Bassi si oppongono a un tetto massimo, preoccupati che possa rendere difficile l'acquisto del gas di cui le loro economie hanno bisogno e smorzare qualsiasi incentivo a ridurre i consumi.

Arrivando al vertice UE a Praga, il cancelliere austriaco Karl Nehammer, scrive Reuters, ha dichiarato che qualsiasi tetto di prezzo dovrà essere concepito e attuato in modo da sostenere i fornitori di energia. "I negoziati sono in corso. E saranno intensi perché... il nostro obiettivo è sostenere... i fornitori di energia, in modo che la fornitura di gas non diminuisca".

Il primo ministro ceco Petr Fiala – presidente di turno Ue - ha parlato chiaramente di un tetto ai prezzi del gas da utilizzare solo per la produzione di energia elettrica, mentre il lettone Krisjanis Karins ha detto che un tetto sarebbe "grandioso" ma solo nel caso in cui l’Ue sarà in grado di garantire le forniture dei produttori.

Il primo ministro lussemburghese Xavier Bettel ha ammonito che l'UE dovrebbe fare attenzione a non danneggiare la propria posizione sui mercati globali allontanando i venditori con un tetto poco attraente, perché "forse (poi) avremo un tetto ai prezzi ma non energia".

Il presidente del vertice, Charles Michel, ha ricordato che non sono attese decisioni, ma spera che la discussione tra i leader porti a un accordo quando si riuniranno il 20-21 ottobre.

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki è stato il più duro e ha criticato la Germania per la spesa, a suo avviso eccessiva, di 200 miliardi di euro in sussidi per proteggere i consumatori e le imprese dall'impennata dei costi energetici. "L'egoismo tedesco deve essere messo nell'armadio", ha dichiarato, ribadendo le preoccupazioni per la frattura che separa i Paesi ricchi che possono permettersi di spendere molto in sussidi interni da quelli che non possono farlo.

Ma il belga Alexander De Croo ha affermato che, in assenza di un'azione paneuropea, sono necessari grandi pacchetti di sostegno nazionali. "Non possiamo lasciare che le persone debbano affrontare il freddo", ha dichiarato ai giornalisti. "Ma la vera soluzione è agire insieme sul mercato e allora questi grandi pacchetti di sostegno (nazionali) non saranno più necessari".

Il commissario all'Economia Paolo Gentiloni ha avvertito che in un contesto economico difficile come quello attuale "l'unica cosa che non possiamo permetterci è la divisione, la frammentazione... una divisione tra i Paesi europei".

Con i depositi di gas dell'UE pieni al 90%, il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che il blocco è ben preparato per l'inverno.

"Abbiamo una prima linea di protezione per il nostro mercato. Ora è il momento di discutere come limitare i picchi dei prezzi dell'energia e la manipolazione dei prezzi dell'energia da parte del (Presidente russo Vladimir) Putin", ha dichiarato.

A Praga i leader discuteranno anche di fornire maggiore sostegno finanziario e militare all'Ucraina.

Intanto al termine del vertice di Praga il premier Mario Draghi ha confermato che decisioni concrete e una proposta di regolamento arriveranno al prossimo Consiglio Ue in programma il 20 ottobre.

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