Politica3 Maggio 2023 16:27

Ambiente, interrogazione Fontana (M5S): su bonifica Chemical City Lago di Vico (VT)

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00922

presentato da

FONTANA Ilaria

testo di

Martedì 2 maggio 2023, seduta n. 95

ILARIA FONTANA e MORFINO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

l'ex-stabilimento militare NBC (Nucleare Batterico Chimico) di Ronciglione (VT), anche detta «Chemical City», si trova a poche decine di metri dal lago di Vico in provincia di Viterbo e nel cuore di una riserva naturale istituita dalla regione Lazio nel 1982. La zona militare in questione è stata un bunker di produzione di armi chimiche presumibilmente tra il 1935 e il 1944;

l'area in questione ha conservato fino agli anni '90 del secolo scorso le armi chimiche ivi prodotte, e non solo; nel 1996 venne scoperto il contenuto chimico ivi contenuto a seguito di un incidente che nel gennaio di quell'anno coinvolse un ciclista di passaggio all'esterno della zona militare;

il materiale scoperto in quell'anno, durante la prima bonifica della zona da parte dei militari, consisteva – come riporta il giornalista e vicedirettore Gianluca Di Feo nel libro «Veleni di Stato» – «in almeno 150 tonnellate di iprite del tipo più micidiale, mescolata con arsenico. In più c'erano oltre mille tonnellate di adamsite, un gas potentissimo ma non letale usato contro le dimostrazioni di piazza. E oltre 40 mila proiettili di tutti i calibri. Dal terreno sono poi sbucate 60 cisterne di fosgene assassino, ciascuna lunga quattro metri; tutte in pessime condizioni, con evidenti lesioni e tracce di ruggine»;

l'inchiesta giornalistica fatta dalla testata locale Tusciaweb sulla base di documenti militari ha evidenziato che la condizione «di precarietà e fatiscenza» delle strutture del centro andava avanti quantomeno dal 1963, con una conservazione dei materiali chimici definita in un documento del 1963 come «compromessa»;

in risposta ad interrogazioni della passata legislatura, il Ministero della difesa comunicava l'avvio di una procedura per la realizzazione di un progetto operativo per la bonifica ambientale del sito in tre lotti, dei quali si avevano informazioni certe su tempistiche e dotazioni finanziarie soltanto per il primo lotto;

le attività di bonifica previste concernevano «la rimozione del terreno contaminato da composti di origine antropica (marker riconducibili agli aggressivi chimici, idrocarburi e Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) individuato in quattro aree già interessate da precedenti interventi di bonifica bellica», nonché in relazione alle relative attività «eventuale purificazione di acqua di falda contaminata da composti di origine antropica mediante il trattamento denominato pump and treat» e interventi di fitostabilizzazione per mitigare la concentrazione dei metalli pesanti nell'area;

da fonti giornalistiche si apprende del completamento degli interventi di bonifica militare e ambientale del primo lotto, ma non si ha notizia circa le procedure di bonifica e delle relative dotazioni finanziarie per gli interventi di bonifica del secondo e terzo lotto –:

quale sia stata la situazione infrastrutturale dell'area in oggetto, specialmente in relazione alle criticità sollevate dalle inchieste giornalistiche;

se siano state effettuate nel corso del tempo indagini circa gli effetti sulla salute dei lavoratori impegnati nell'area;

quali risorse siano state messe a disposizione per la bonifica dell'area in oggetto, nonché quale sia il relativo stato di avanzamento delle procedure di bonifica e di pianificazione degli interventi sui due lotti rimanenti.
(4-00922)