Energia20 Ottobre 2022 11:16

Al via il Consiglio Ue, da sciogliere il nodo del price cap sul gas e i finanziamenti

Prende il via tra poche, per la seconda volta nel giro di due settimane, il Consiglio Ue con i leader dei 27 intenti a cercare la quadra sui prezzi dell’energia. I capi di Stato europei dovrebbero sostenere un parametro di prezzo alternativo per l'acquisto di gas naturale liquefatto e di gas congiunto, oltre a ridurre i consumi e introdurre tasse sugli extraprofitti nel settore energetico.

Ma rimangono divisi come lo erano mesi fa su se e come limitare i prezzi del gas per arginare l'inflazione elevata e scongiurare la recessione, dopo che la Russia ha tagliato i flussi di gas in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Se da un lato 15 paesi, tra cui Francia e Polonia e Italia, spingono per una qualche forma di limite, dall’altro devono affrontare una forte opposizione da parte di Germania e Paesi Bassi, rispettivamente la più grande economia e acquirente di gas d'Europa e un importante hub europeo per il commercio di gas.

Sul tavolo anche la condivisione delle spese ‘emergenziali’ per mitigare gli effetti della crisi energetica: su questo punto alcuni paesi hanno chiesto al blocco di emettere un nuovo debito congiunto per finanziarlo, mentre il gruppo dei ‘frugali’ chiedono di spendere prima le centinaia di miliardi di euro non utilizzati dai programmi precedenti.

"La divisione non è un lusso che possiamo permetterci", ha affermato il presidente del vertice, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ieri. Ma dato il mix energetico e gli interessi diversi dei paesi dell'UE, l'incontro rischia di non essere all'altezza della situazione, senza considerare altre preoccupazioni come ad esempio il fatto che un tetto al gas consentirebbe alla Gran Bretagna (o alla Svizzera) di acquistare energia a basso costo e compromettere la stabilità delle forniture.