Energia20 Giugno 2022 15:19

Aiget: Le norme sugli extra-profitti hanno bisogno di modifiche

“Condividiamo la necessità di ridurre i costi energetici per i consumatori ma siamo preoccupati di ogni ipotesi che modifichi i servizi di tutela nel momento in cui ci si sta avviando verso la fine della tutela di prezzo. La nostra convinzione che le soluzioni per quanto complesse vanno cercate all’interno dei meccanismi di mercato con regole eventualmente riviste ma resistendo alla tentazione di uscire dal mercato” o “in alternativa che abbiano almeno carattere straordinario”. Lo ha detto di Leonardo Santi Aiget in audizione in Commissione Industria del Senato in merito alla comunicazione europea sulla sicurezza degli approvvigionamenti e i prezzi dell’energia. Sugli extra-profitti “comprendiamo che queste misure hanno un costo e chiunque abbia tratto vantaggio dalla crisi possa essere chiamato a fornire un proprio contributo e quindi diamo la disponibilità a contribuire laddove fossero effettivamente generati. Ma i momenti in cui sono generati devono essere indicati in modo efficace e non distorsivi e senza concentrarsi sul solo settore elettrico”, e poi “essere tali da rappresentare in modo coerente ed equo gli utili di impresa”. Infatti secondo Santi “la filiera energetica non ha tratto beneficio in senso generalizzato, anzi alcuni segmenti come i venditori puri sono stati esposti a tensioni aggiuntive e anche drammatiche sul fronte della vendita perché sono stati esposti a livelli crescenti di insolvenza. I venditori si trovano esposti finanziariamente e pensiamo serva un meccanismo di copertura delle garanzie per l’acquisto della materia prima onde evitare situazioni di crisi finanziaria per la mancanza di liquidità anche per operatori che sono in salute”.

Secondo l’esponente di Aiget le soluzioni contro il caro energia vanno “ricercate a livello nazionale” e l’ipotesi di un price cap “non è esente da controindicazioni e livello di concorrenza globale o per gli effetti distorsivi che potrebbe portare in caso di un price cap a livello nazionale”. Per cui investire in nuove rotte di importazione e accelerare nel percorso della transizione energetica è fondamentale, ha precisato aggiungendo la necessità di procedere verso una semplificazione burocratica delle procedure. “Servono accumuli ed efficientamento energetico in edilizia, fondamentale per la transizione energetica. Sul Superbonus siamo consapevoli che aveva un carattere di straordinarietà e non ci sfuggono le problematiche ma resta uno strumento buono che va rivisto nell'aliquota per una prospettiva più strutturale nel tempo. Sono da evitare invece modifiche che mettano a rischio le iniziative già avviate”, ha concluso.